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Milano. Ha scelto l’ippodromo di San Siro per presentare alla stampa
Monetine, il suo primo
best completo, un doppio album con dvd, che attraversa quindici anni della sua carriera. Ai giornalisti intervenuti, insieme alla cartella stampa è stato regalato anche un
gratta e vinci e una puntata su una delle corse al trotto che si stavano svolgendo durante la conferenza.
"Monetine", brano che dà il titolo alla raccolta, parla, infatti, di lotterie, scommesse e gioco d’azzardo, le "dipendenze o droghe legali", come ha spiegato poi Silvestri nell’intervista. L’antologia è arricchita anche da due inediti: Una giornata al mare di Paolo Conte, prima cover della storia musicale di Daniele, e Senza far rumore. Altri suoi quattro brani del passato sono stati completamente riveduti e corretti per l’occasione: Dove sei, L’idiota, L’uomo intero e La classifica.
Daniele, come mai hai deciso di fare una raccolta?
Dopo quindici anni di carriera volevo fare un po’ il racconto di quello che è successo a me ma anche al Paese. Non è stato un semplice impacchettare, anzi in alcuni casi ho rifatto completamente alcune canzoni che non riconoscevo più nella loro veste originale, dandogli una nuova vita. Nel caso di "Monetine" ad esempio, ho cambiato parte del testo e di conseguenza il titolo che era "Pozzo dei desideri" (brano contenuto in Sig. Dapatas, 1999. Ndr).
E al nostro Paese che cosa è successo invece?
Guarda, dell’Italia non mi piace quello che è successo negli ultimi venti giorni e ovviamente mi riferisco alla politica. Ho votato a sinistra, in modo disgiunto, ma ritengo che è peggio il mio nemico – anzi non soltanto mio ma di tutti – al potere, più della scomparsa di quello che ho votato dal parlamento. La dimensione con cui la destra ha vinto mi fa sentire fuori luogo, se sono così poco in sintonia con la grande maggioranza delle persone che mi circondano che devo fare? Abbiamo ministri come Mara Carfagna, o peggio ancora Angelino Alfano alla Giustizia. Il centro di potere ha messo i tasselli giusti per fare con comodo tutti quei danni sotterranei di cui non sentiremo parlare. Pensiamo a quello che hanno fatto con molti meno mezzi nella loro scorsa legislatura, e penso alla giustizia in particolare. Mi sento a disagio perchè gli italiani che lo hanno votato li vedo lontani da me, e non credo più si tratti di di disinformazione o di cecità. Ritengo che stavolta ci sia stata proprio la malizia, e la volontà, di scegliere una strada. In questi quindici anni – io ho cominciato la mia carriera proprio nel ’94, quando è sceso in campo Berlusconi – il valore che ha vinto è stato quello della furbizia, ed è quello che il paese sembra premiare, votando il più furbo di tutti.
L’anno scorso hai pubblicato Gino e l’Alfetta, una canzone gay, e hai sfilato a bordo di un’Alfetta durante il Pride di Roma. Parteciperai anche quest’anno?
Lo sai che ci stavo pensando! Il 27 giugno sono a Milano per un concerto, quindi il giorno dopo potrei raggiungere Bologna. Quella dello scorso anno a Roma è stata una delle più belle esperienze che io ricordi nella mia vita.
Che reazioni ci sono state da parte della gente?
In tutte le salse e in tutte le piume davvero! Gente che saliva sull’Alfetta o provava a entrare, una sensazione comunque di grande allegria fondamentalmente.
Il tuo nuovo sindaco, Gianni Alemanno, ha definito il Pride una forma di esibizionismo offensivo.
Tanto per non smentirsi! Non so se sia meglio o no toccarlo l’argomento, ma sono abbastanza preoccupato.
I due cd di questa raccolta si chiamano uno Testa e l’altro Croce. Ho visto che "Gino e l’Alfetta" l’hai messa su Croce, è un caso oppure il riconoscimento delle unioni gay ritieni sia una "croce" del nostro paese?
In realtà non c’è stata una volontà precisa di dividere i brani secondo una logica di testa o croce, anzi ritengo che ogni brano debba avere il suo rovescio della medaglia. La divisione comunque è stata in ordine cronologico.
Be’ però con i venti che tirano la questione gay sembra destinata a rimanere una croce!
Questo penso proprio di sì, ma non credo neanche che sia davvero possibile che questo paese resti ancorato al secolo precedente. Non so cosa dovrà succedere e quanto ci vorrà, ma non è fisicamente e psicologicamente possibile continuare a essere così indietro.
Tu che sei papà, se tuo figlio in futuro ti dicesse di essere gay, quale sarebbe la tua reazione?
La stessa che avrei se mi dicesse: "Papà sono innamorato!". Non conta il sesso, l’importante è che sia innamorato!
Immagino che tu ci abbia convocati all’ippodromo e regalato una giocata e un gratta e vinci in riferimento alla tua canzone, oppure sei un giocatore anche tu?
Non lo sono affatto. Vi ho convocato proprio all’ippodromo perchè il gioco d’azzardo di cui parlo in "Monetine", legato alle lotterie ecc. credo sia una droga di stato, perchè di dipendenza si tratta, ed è un mondo di cui conosciamo poco, fatto di situazioni morbose, di vite rovinate, che però passano sotto silenzio. Ci sono delle responsabilità da parte delle forze politiche, che non fanno altro che far aprire sale bingo. Provate a stare un paio d’ore in qualche baretto di provincia dove ci sono le scommesse, si vedono tante situazioni drammatiche. L’ippodromo sembra un posto fuori dal tempo e dallo spazio, ripenso al film "Febbre da cavallo", quel mondo esiste davvero, quei personaggi, per certi versi affascinanti, gravitano qua intorno.
Mi sembra di capire che stai per partire con un nuovo tour?
Sì, partirò il 20 giugno da Firenze, città che non avevo toccato nella tournée precedente.
Per le altre date del nuovo tour di Daniele Silvestri www.myspace.com/danielesilvestri
di Francesco Belais
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