Milano. Sono in quattro: due gay dichiarati, un etero e una donna (etero) che si definisce una drag queen intrappolata in un corpo femminile. In un recente concerto londinese, le “sorelline forbice” (con il loro nome alludono a una posizione di sesso lesbo), hanno annunciato la loro prossima separazione, almeno per un breve periodo, non appena terminato questo tour europeo, per portare avanti le rispettive carriere da solisti. Ci sarà poi una reunion? Questo, al momeno, resta un interrogativo. Quello che è certo è che l’unica tappa italiana del tour è quella del 1 novembre. Il giorno fatidico per i numerosi fans italiani è quindi arrivato. E chissà che questa non sia davvero l’ultima occasione per vedere gli Scissor Sisters dal vivo. La band, dopo un’apparizione negli studi di X Factor si esibirà ai Magazzini Generali. La loro ultima volta in Italia risale addirittura all’estate del 2007 quando calcarono i palchi di Rome e Firenze mentre a Milano mancano dalla Primavera di quell’anno, quando fecero registrare il tutto esaurito all’Alcatraz. I biglietti nelle abituali prevendite online sono esauriti già da tempo, gli ultimi disponibili saranno rimessi in vendita alle casse del locale dalle ore 19 in poi (25 €).
Con il singolo Only the Horses che si è aggiudicato il titolo di brano internazionale più suonato dalle radio italiane di questa estate e già top 5 nelle classifiche di I-Tunes, Scissor Sisters confermano la loro grande abilità nello scrivere hits che facciano breccia nel cuore e nella testa di un pubblico quanto mai trasversale. “Una vera e propria autorità” – come ha affermato Bono degli U2, definendoli “il migliore gruppo pop del mondo”. I loro primi tre album hanno venduto milioni di copie – 4,5 solo nel Regno Unito – rendendoli famosissimi ovunque: dall’America, Giappone e Australia fino all’Inghilterra, che definiscono la loro “casa spirituale”. Hanno collaborato con gli artisti più disparati, tra i quali Santigold, 2 Bears, Kylie Minogue. Alcuni affermano che il loro successo mondiale, l’eclettico sound dance-pop-rock e lo scatenato stile dei club di New York abbiano spianato il cammino a Lady Gaga.
L’omonimo album di debutto risalente al 2004, disco di platino e album più venduto dell’anno nel Regno Unito, ha dimostrato che la promiscuità stilistica non deve necessariamente essere una barriera all’accettazione da parte delle masse. Il seguito, Ta-Dah (2006), un altro grandissimo successo nel Regno Unito e il loro primo ingresso nella US Billboard Top 20, includeva I Don’t Feel Like Dancin’, singolo numero 1 in una dozzina di paesi dall’Argentina all’Australia, She’s My Man, Land Of A Thousand Words e I Can’t Decide, utilizzata magistralmente in un memorabile episodio della serie tv inglese Dr Who. Dopo una pausa di quattro anni è uscito il loro terzo album, Night Work (2010), ma questa sosta non ha intaccato la loro popolarità: il disco, concepito come un club virtuale consolidato da successi super ballabili come Any Which Way e Sex And Violence, è entrato nella Top 20 negli Stati Uniti ed ha raggiunto la seconda posizione nel Regno Unito. Magic Hour, uscito nel maggio di quest’anno, è – forse nel vero senso della parola – "l’ultimo album", che si presenta come un lavoro assolutamente eterogeneo, come nello stile delle sorelle forbice.
di Francesco Belais
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