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Musicultura 2020, H.E.R. in finale con Il mondo non cambia mai: “Un messaggio di inclusione, siate voi stessi”

Prima cantautrice italiana ad aver effettuato il cambio totale di genere nel 2004, H.E.R. in finale a Musicultura 2020.

3 min. di lettura

Dopo ben 19 anni Erma Castriota, che nel 2001 si era piazzata al secondo posto come Ermanno, torna in gara al Festival della Canzone Popolare e d’Autore con il brano “Il mondo non cambia mai“, cambiata nell’identità sessuale e nel suo personale percorso musicale.

Bassi ridondanti, sonorità elettroniche trascinanti ed un testo che non lascia spazio all’immaginazione, a favore di un messaggio chiaro che grida al cambiamento, nella testa, nelle abitudini, nel coraggio di essere se stessi. Un cambio di prospettiva necessario per un mondo nuovo nel segno dell’inclusione per H.E.R., questo il suo nome d’arte, tra i 16 finalisti del concorso Musicultura 2020, a cui partecipa con l’etichetta Joseba Publishing. Il brano prodotto da Gianni Testa per Joseba Publishing presso Scene Music Studio di Roma, sarà valutato insieme agli altri finalisti e giudicato dal Comitato Artistico di Garanzia, composto da grandi nomi, tra cui: Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Giorgia, Enzo Avitabile, Enrico Ruggeri e tanti altri ancora. Un cambiamento che è la cifra artistica della violinista, riconosciuta in tutto il mondo per il talento e la virtuosità con cui approccia allo strumento. Grazie alla grande maestria con cui H.E.R. suona il violino elettrico, è apprezzata nel panorama artistico musicale internazionale da colossi della musica come Franco Battiato, o come Morrisey, a cui si aggiungono anche collaborazioni come quella con Teresa De Sio o, in ambito teatrale, con il regista Luciano Melchionna. Tanti gli artisti e i colleghi che sostengono H.E.R., tra cui si ritrovano Adel Tirant, Sandro Stefanini, Adriano Santono, Baye Dame Dia, lo stesso Melchionna e tanti altri ancora, che in questo momento di emergenza hanno preso parte al video realizzato in modalità home made e la cui regia è curata da Raffaele Fracchiolla.

La frase simbolo del brano in rotazione su Rai Radio1, recita le parole «Io con quelli come me, tu con quelli come te», ed è la sintesi perfetta di come il mondo appare agli occhi dell’artista: separato dalle tante opinioni che ci precludono la condivisione e la comprensione del pensiero altrui. Il testo-slogan di un mondo diviso che ci ricorda, anche in un momento così difficile in cui si ha paura dell’esterno, che non bisogna mai dimenticarsi di essere inclusivi. Un messaggio condiviso e sostenuto anche dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e che H.E.R, artista transgender e prima cantautrice italiana ad aver effettuato il cambio totale di genere nel 2004, afferma a gran voce con la sua partecipazione al festival diretto da Ezio Nannipieri. Il brano bandiera ha portato l’artista di origini pugliesi all’ultima fase della XXXI edizione, pronta ad affrontare quella che sarà una vera e propria novità anche per gli organizzatori che, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno sospeso la kermesse a favore di una competizione online, dove a votare sarà il pubblico della rete. Il concorso proseguirà con la proclamazione degli ultimi otto vincitori, che prenderanno parte alla finalissima all’Arena Sferisterio di Macerata, in una data ancora incerta ma che attende il vincitore a cui sarà consegnato l’ambito premio di 20.000 Euro.

H.E.R. è un’artista dirompente, che ha fatto dell’androginia la forza della sua essenza. La sua immagine ricercata e leggera (da vera icona pop), contrasta e al contempo si amalgama con il suo cantautorato e con un testo dai contenuti più severi. Un nuovo brano che ne determina l’esplosività artistica, allontanandola da ogni cliché e con cui H.E.R. si cimenta per la prima volta senza il suo violino. La canzone “Il mondo non cambia mai“, parla di razzismo nel senso più ampio del termine: «Ho voluto sottolineare tutta la difficoltà che le persone hanno ad accogliere nuove idee – spiega l’artista – della tendenza che si ha a fare gruppo, sempre con chi condivide lo stesso pensiero escludendo il nuovo, anche e soprattutto adesso che si ha paura del mondo esterno. Il mondo deve cambiare e questo può avvenire solo se cambiamo la nostra visuale in funzione di un diverso punto di vista». Parole chiare nate dalla personale esperienza dell’artista, avuta durante un forte confronto-scontro con un amico, da cui poi è scaturita la stesura del testo.

Erma compie una sorta di ritorno con rinnovata voglia di mettersi nuovamente in gioco. Non è infatti estranea a Musicultura, già nel 2001 partecipò al concorso (all’epoca Premio Città di Recanati) quando era ancora un ragazzo, suscitando l’interesse degli addetti ai lavori; «Ma la grande televisione forse non era pronta ad accogliere una figura “inquietante” e senza definizione come la mia». «Vent’anni all’incirca sono serviti a cambiare la testa alle persone; ben venga l’inclusività, l’accoglienza tra esseri umani e idee diverse tra persone, dialogo, scontro costruttivo, altrimenti il mondo non andrà avanti».

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