Fino ad accorgerci delle molte disabilità che ci abitano, con le quali viviamo e conviviamo. Nessuna verità prestabilita e nessun dogma: è consolatorio pensare che la vita irta di difficoltà porti necessariamente una maggiore ricchezza interiore. Però un monito: la sfida fine a se stessa che l’epoca in cui viviamo ci pone è sterile, e superare il limite ad ogni costo, magari ignorandolo, per i Greci antichi era il peccato supremo. La grandezza del libro di Pontiggia sta proprio nel raccontare una vicenda che diventa universale pur nella sua particolarità senza tuttavia la pretesa di insegnare nulla. Si può ascoltare o ignorare. Nascere due volte o una sola, o anche mai: i più fortunati possono scegliere.
di David Fiesoli
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