Michael Bailey-Gates, modello e fotografo, appare senza veli per l’ultima campagna Valentino, mentre scavalca una colonna, con i capelli lunghi sciolti, il volto androgino, il corpo magro e villoso, e l’iconica borsa Roman Stud sul piede.
Tanto è bastato per scatenare l’odio omofobo sul profilo social del modello e fotografo, poi diventato privato, e sull’account di Maison Valentino, costringendo Pierpaolo Piccioli, suo Direttore Creativo, a replicare dal proprio profilo personale.
Dopo aver pubblicato questa foto su Maison Valentino, molte persone hanno reagito con commenti odiosi e aggressivi. Il mio lavoro è fornire la mia visione della bellezza in base al tempo che stiamo vivendo, la bellezza e chi consideriamo bello sono un riflesso dei nostri valori. Stiamo assistendo a un grande, enorme cambiamento nel genere umano. I movimenti di autocoscienza sono tutti guidati dalla stessa idea: l’evoluzione è possibile se l’uguaglianza è possibile, se è possibile l’inclusività, se i diritti umani sono difesi e la libertà di espressione è protetta e nutrita. L’odio non è un’espressione, l’odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza, che può essere un commento o un’aggressione a due ragazzi che si baciano in una metropolitana. Dobbiamo opporci e condannare ogni forma di violenza, odio, discriminazione e razzismo, e sono orgoglioso di usare la mia voce e il mio lavoro per farlo, ora e per sempre. Questa foto è un autoritratto di un giovane uomo bello e il male è negli occhi di chi guarda, non nel suo corpo nudo. Il cambiamento è possibile, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile ma io sono pronto ad affrontare le difficoltà, in nome della libertà, dell’amore, della tolleranza e della crescita.
Parole chiare e ineccepibili da parte di Pierpaolo, costretto a rimarcare ciò che dovrebbe essere ovvio: la libertà di pensiero e parola sancita dall’articolo 21 della Costituzione finisce nel momento esatto in cui si tramuta in malsano odio, in discriminazione, istigazione alla violenza. Tutto questo non dovrebbe avere più spazio. Chiunque affermi il contrario dovrà iniziare a pagarne le conseguenze, prendendosi le responsabilità della propria omotransfobia.
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