Prima candelina per il Gruppo Pesce Roma. Il 1° aprile compie infatti un anno l’associazione sportiva capitolina, che raccoglie un nutrito gruppo di nuotatori gay.
L’idea era di riunire tutti coloro che, gay o gay-friendly, avessero in comune la passione per il nuoto, sulla scia dei Gruppi Pesce di Milano, nato nel 1989, e di Bologna, nato nel 1996. Partiti un po’ in sordina, i pesciolini romani hanno trovato nel World Pride 2000 l’impulso decisivo per la crescita del gruppo, che attualmente conta all’incirca 36 iscritti (ma il numero è in costante aumento). Per festeggiare insieme agli atleti romani sono in arrivo nel fine-settimana del 1° aprile i ‘pesci’ di Milano e Bologna, pronti a una due-giorni ininterrotta di sport e divertimento.
Oltre all’obbligatoria nuotata di gruppo di sabato 31 marzo (con piscina riservata, che lusso), sono previsti una cena sociale sabato sera e un brunch domenicale (certo che questi pesciolini sembrano proprio delle personcine a modo).
Non fatevi ingannare dal week-end festaiolo. Il gruppo è composto da atleti con tutte le carte in regola e con tanta voglia di nuotare.
I ragazzi si ritrovano in piscina per gli allenamenti tre volte la settimana, sotto la supervisione di Fortunato, che per adesso è l’unico nuotatore tesserato. Sempre pronto a dare consigli e fornire tabelle di allenamento, Fortunato alterna le nuotate con i pesciolini alle gare del circuito Master FIN. E presto non sarà solo: molti altri nel gruppo sono in procinto di associarsi alla FIN per partecipare alle gare Master dell’ILGA, previste nel prossimo luglio a Toronto. Antonio, lo ‘stilista’ del gruppo, sta già facendo preparare per l’occasione una divisa apposita, contattando addirittura un’industria cinese perché i pesciolini romani siano i più eleganti a Toronto (no, niente cuffia e ciabatte in tinta con la borsa, per divisa s’intende semplicemente il costume da bagno).
Spaventati? Pensate che questo gruppo con le branchie al posto dei polmoni non faccia per voi? Sbagliato. Non tutti nel gruppo sognano di emulare Dan Veatch (il nuotatore americano vincitore di 4 medaglie d’oro ai gay Games di Amsterdam): non manca chi fa solo qualche vasca, tanto per gradire, tra una chiacchiera e l’altra. Anche i più salottieri dunque sono i benvenuti nel gruppo; o le più salottiere (non è una battuta di quart’ordine, è un reale invito alle donne a unirsi al Gruppo; questi maschietti si stancheranno pure di stare sempre tra di loro. O no?). In acqua tanto ci si dispone in diverse corsie, così che ognuno possa allenarsi secondo i propri ritmi.
Il primo compleanno poi non è l’unica occasione di festeggiare: proprio in questi giorni infatti il Gruppo sta avviando le pratiche per trasformarsi da semplice unione di ragazzi uniti dalla passione per il nuoto in un’associazione sportiva vera e propria, con tanto di statuto. Sabato 11 marzo si è tenuta la prima Assemblea Costituente, che ha eletto il proprio Consiglio Direttivo; presidente Umberto, il fondatore del gruppo.
E fuori dalla piscina? Nonostante la pratica sportiva sia centrale nella vita dell’associazione, credo tuttavia che le attività sociali del gruppo rappresentino un aspetto altrettanto importante. Cinema, teatro, mostre, cene, solidarietà; in questo modo la passione per il nuoto si trasforma anche in un’occasione di divertimento, di confronto e di conoscenza al di fuori dai soliti circuiti.
Nel suo piccolo, il gruppo costituisce uno straordinario esempio della trasversalità gay: fianco a fianco si ritrovano ragazzi ancora non arrivati ai trent’anni e uomini che hanno superato i quaranta, italiani, inglesi, argentini, messicani, francesi, dediti ai mestieri più disparati. Questi uomini sanno che quest’eterogeneità costituisce una ricchezza insostituibile e sono pronti a difenderla, tutti insieme, forti di una comune passione sportiva e di uno spirito di gruppo davvero fuori dal comune.
Per contatti: [email protected]
di Antonio Zagari
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