Pitti come ogni anno apre le danze su quelle che saranno le prossime tendenze in fatto di moda uomo, ed anche quest’anno, insieme agli immancabili colorati soggetti che hanno pittoricamente stazionato tra muri e muretti, non sono mancati nuovi spunti moda da iniziare a copiare fin da subito. In generale, la macro tendenza che si è notata in Pitti Uomo 97 vuole un uomo più classico, formale, meno street style degli anni scorsi.
Verrà spontaneo dire quindi che tra i trend, il casual tayloring assume un valore di rilievo. Il sartoriale si sfoggia in modo casual: diventa smart, meno ingessato e decisamente più rilassato. Dai tre pezzi in lana, ai mix materici, al blazer indossato con la polo in cachemire.
Sostenibilità al Pitti Uomo 97
Una parola chiave in queste nuova edizione di Pitti Uomo 97 è sicuramente “sostenibilità”. Non è una novità che la moda da qualche anno si stia impegnando ad inquinare meno e a tal proposito sono sempre più i brand che si sensibilizzano di fronte a questo tema. Dalla maglieria tinta con coloranti esibiti al piumino biodegradabile al 100%, cool ma con un occhio all’ambiente.
Il tessuto must have dell’inverno 20/21 é il velluto. Sì, proprio così. Già in voga, non lascerà il podio nemmeno il prossimo anno. Dai pantaloni al total look, calze comprese.
Smart Wear, ne abbiamo bisogno.
Sì, perché quante volte vi è successo di mettere in valigia una camicia stirata e tirare fuori uno straccio? A questo fatidico tema la soluzione sono i tessuti tech sempre più innovativi: blazer ispirati al tessuto scuba, camicie in poliammide e tessuti a prova di viaggio.
La sfilata per eccellenza di Pitti Uomo 97 di quest’anno è stata quella di Random Identities, il brand indipendente di Stefano Pilati, ex direttore creativo di Saint Laurent e Zegna. Una collezione che lui stesso definisce “fuori dal sistema”, fatta di capi versatili e senza genere, belli per lui e per lei.
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