La compagnia del coniglietto, famosa in tutto il mondo per essere stata la prima a pubblicare sui suoi giornaletti immagini di nudo sfidando il perbenismo americano, ha deciso di aprire anche al mercato gay. I piani per un’espansione nel mondo omosex fanno parte di una strategia di diversificazione che va oltre la classica rivista Playboy, che nonostante i tre milioni di copie vendute fa profitti modesti, e che ha già portato alla creazione di un ramo aziendale dedicato alle donne (Playgirl) e di uno interamente concentrato sulla moda.
Non si tratterà comunque di pornografia vera e propria, ma anzi, in pure stile Playboy, le immagini saranno quelle patinate e cosiddette "soft". Niente scene esplicite, niente orgasmi, solo membri. I gay sceglieranno l’erotismo per sotituirlo al classico porno e per di più a pagamento?
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