A 80 anni dalla nascita di una delle icone più amate della storia della televisione italiana, il cinema celebra Raffaella Carrà con Raffa, docu-film diretto da Daniele Luchetti, scritto da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio.
Raffa sbarcherà in sala dal 6 al 12 luglio, a pochi giorni da quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno della Carrà, nata il 18 giugno del 1943. Titolo originale Disney+ prodotto da Fremantle, Raffa, che arriverà poi in streaming a stretto giro, ripercorrerà sul grande schermo, attraverso le voci e il racconto di chi l’ha conosciuta e con preziose immagini di repertorio, la vita, il carattere e il percorso artistico di un personaggio leggendario, che ha saputo entrare nell’immaginario collettivo con la sua dirompente energia.
Ma chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ+ negli anni ’90, Raffaella è un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale e che il pubblico di tutto il mondo ha amato per oltre 50 anni. Eppure, Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Riservata per natura e gelosissima del suo privato, Raffaella è una donna che ha lottato per affermarsi in un mondo di uomini, ma anche una donna che ha amato e sofferto.
Questo docufilm ripercorre la vita pubblica e privata dell’artista, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, fino al flirt “da copertina” con Frank Sinatra, i suoi due grandi amori, il rimpianto per una maternità mancata, moltissimi trionfi e qualche insuccesso, crisi e rinascite.
Alla regia troviamo Daniele Luchetti, noto per opere cinematografiche come Il Portaborse, La Scuola, Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Anni felici, Dillo con parole mie, fino ad oggi vincitore di cinque David di Donatello, due Globi d’Oro, due IOMA, un Nastro d’Argento e altri premi internazionali.
“Di Raffaella ci si può solo innamorare, arrendendosi senza riserve alla sua grazia energetica, dichiarandola ufficialmente una innovatrice, che ha cambiato spesso identità senza mai tradire i propri desideri“, ha commentato il regista.
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