Ricevuto in anteprima per l’Italia, e ascoltato come una bellissima sorpresa. E’ "CASA" di Ryuichi Sakamoto: disco prezioso, puro, lontano da qualsiasi moda.
E’ un tributo al maestro della bossa nova: brasilianissimo, e senza pittoresco.Esce il 9 settembre nei negozi il sorprendente tributo di Sakamoto al maestro della bossa nova. Ryuichi Sakamoto è stato ospite nella casa di Antonio Carlos Jobim a Rio (vedi panorama, nello spettacolare sito https://sonyclassical.com/music/89982). Ha suonato al piano personale di Jobim, insieme a 2 musicisti – Paula e Jaques Morelenbaum – che hanno accompagnato Antonio per anni, e insieme al figlio Paulo.
Per dimostrare che "Jobim è un impressionista", per evidenziare quanto Satie ci sia nella bossa nova. Con una formazione da camera: voce, piano, violoncello.
Mentre tutto il mondo celebra il Brasile come voglia di vivere, energia, libertà assoluta (un po’ come capita in Europa con la Spagna), questo è il retro dello schermo. Più che la luce, è il suo segreto. E’ il Brasile senza cartoline, intimo, un’aspirazione ideale (correttamente, il disco è nella collana Sony Classical).
E’ un Sakamoto diverso da quello pop che ci ha regalato "Sweet Revenge" (ricordate "Love+Hate" con Holly Johnson?), e ancora più sornione e rarefatto di "Sweet Revenge" (avrebbe dovuto essere colonna sonora de "L’Ultimo Buddha"… come disse nel tour, la dolce vendetta era proprio nei confronti di Bertolucci).
I 17 brani di "CASA" esplorano parti meno conosciute dell’opera di "Tom" Jobim, e presentano brani inediti come "Tema para Ana," scritta per la moglie e mai registrata o "Chanson pour Michelle" scritta per una soap opera TV.
Altre curiosità? AS PRAIAS DESERTAS è una delle prime canzoni incise da Jobim nel ’58. Poco conosciuta, ma amatissima da lui, che la fece conoscere a Paula Morelenbaum al tempo sua vocalist. E’ stata la prima incisa per "CASA" e a metà canzone, al finale dell’assolo di piano, si sente un uccellino entrato in casa durante la registrazione… considerato da tutti lo spirito di Jobim.
AMOR EM PAZ vede la partecipazione di Paulo, figlio di Tom, alla chitarra acustica: un padrone del tocco "bossa nova", probabilmente al pari dell’inventore Joao Gilberto. Lo stile ultraminimalista di Paulo è all’insegna dello stile di Antonio Jobim: "less is more."
INUTIL PAISAGEM ha il testo più struggente. "A cosa serve tutto questo? Perché così tanto cielo? Perché tanto mare?" Una canzone triste e tormentata che rivela quanta malinconia si nasconde dietro l’apparente spensieratezza della musica brasiliana. Ricorda il jazz, la parentela tra jazz e bossa nova.
O GRANDE AMOR ha un introduzione di Ryuichi che contrasta col ritmo "samba-cancao" (samba lenta) che segue. E’ la canzone che ha fatto ballare tutti durante la registrazione dell’album.
SEM VOCE’ è stata scelta per concludere l’album, come una lettera scritta a Tom Jobim, e sottolineare mancanza e assenza. " Senza te (Sem vocé) la vita è senza senso"… ma la canzone è un modo per combattere la solitudine. Per Sakamoto si avvicina all’estetica giapponese della bellezza inespressa e inesprimibile.
All’esatto opposto della baracconata oba-oba, o delle rivisitazioni "Brasil cool" che tanto successo hanno da qualche anno, "CASA" è la nuova tappa del percorso di Sakamoto, eterno fuoriclasse che sa trovare nella globalizzazione occasioni di poesia. E un modo più intenso per vincere i Mondiali.
Il sito personale di Sakamoto è https://www.sitesakamoto.com
di Paolo Rumi
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