E’ appena uscito nelle sale cinematografiche: il lancio pre-estivo, quando il cinema italiano è ormai quasi tutto in vacanza, è considerato coraggioso. Coraggiosa sembra essere anche la scelta di Asia Argento che a soli 24 anni si improvvisa sceneggiatrice e regista in un film totale e autocelebrativo. E dopo averlo visto alla prima assoluta di Firenze il giorno precedente all’uscita nazionale, possiamo confermare che sì, ci vuole proprio coraggio a fare un film così. È vero, se ne sono visti di peggiori ma fa un po’ rabbia pensare che questa ragazza possa avere credito presso produttori e distributori solo perché si chiama Asia Argento, anche se lei come tutte le figlie d’arte si affanna a ripetere che papà non c’entra nulla, che non ha messo una lira e che lei ha faticato due anni per trovare i soldi.
La storia è molto semplice. Non c’è. Lo spettatore assiste indifeso a un lungo videoclip confuso ed eccessivo nel quale si delinea la figura di una povera attrice di successo che si rifugia in coca, spinelli e sesso (e qui Asia ci dà dentro di brutto) per combattere l’enorme vuoto interiore che la opprime. Alla fine pare che un’inaspettata gravidanza la salverà, Asia vede la Madonna che, narcisisticamente, ha il suo stesso volto, e la sospensione del finale dovrebbe conferire quel senso di opera d’arte ispirata e moderna che la regista cerca disperatamente di infondere all’intero film. Ma è tutto già visto, tutto già sentito. Dalla prima all’ultima scena. Fanno molta tenerezza i giovinetti come Asia che pensano di consegnare al mondo chissà quale straordinaria opera del loro ingegno istintivo che non di rado appare ai più grandicelli come un prodotto povero e banale. Se non si è dei geni, ci vuole ben altro.
Occorre innanzitutto molta cultura e molta esperienza e Asia purtroppo non ha né l’una né l’altra. Di una cosa però siamo certi, Asia Argento difficilmente diventerà mai un’icona gay. Piuttosto riteniamo che le amiche lesbiche non saranno molto contente di assistere, in una scena senza alcun significato, a un rapporto omosessuale di Asia con un’altra donna, soprattutto perché la partner è Selene, la porno diva con la faccia da scema. Ma dopotutto questa è per Asia la prima volta (da regista): Asia si rifarà. Con l’aiuto del babbo e di tutti i suoi amici del cinema, si riproporrà magari fra qualche anno, ma dovrà farlo in modo più maturo e consapevole.
Scarlet Diva
di Asia Argento
Con Asia Argento, Jean Shepard, Herbert Fritsch, Daria Nicolodi
Prodotto da Dario Argento, Claudio Argento, in collaborazione con Gianluca Curti e Stefano Curti
Italia, 2000
di Alberto Bartolomeo
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