Questa mattina, il sito d’informazione La Verità ha citato un test proposto da Gay.it domenica scorsa, in cui si chiedeva a voi lettori se vi sentiste omofobi interiormente. Attraverso una serie di domande e risposte, ogni utente poteva scoprire se apprezza al 100% la comunità LGBT+. Se non è d’accordo con qualche evento oppure se è totalmente in disaccordo sul modo di porsi di fronte alla società.
Il dibattito su “come dovrebbe essere il gay pride” tra le persone omosessuali, bisex e trans è vecchio quanto l’esistenza stessa del gay pride. Da decenni, aldilà delle varie sfumature, si fronteggiano essenzialmente due schieramenti: chi rivendica il valore dell’eccesso, il colore, l’esplicita esibizione dei corpi e delle sessualità come momento di liberazione per tutta la società e non solo per il movimento LGBT. E chi, pur appartenendo a questa comunità, non si riconosce nelle forme generalmente utilizzate in queste manifestazioni e ritiene anzi che le rivendicazioni egualitarie sarebbero più ascoltate con manifestazioni più “sobrie”. Negli anni il numero di sostenitori delle “fazioni” sono variati, a seconda del clima politico, della secolarizzazione della questione dell’omosessualità. E alla luce delle (pochissime) conquiste.