Gli agenti della Digos torneranno domani negli uffici di Gay.it per fare ulteriori rilevamenti e acquisire elementi su quello che è accaduto la notte scorsa quando ignoti si sono introdotti nello stabile in cui ha sede il portale lgbt, nella zona industriale di Pisa, ed hanno imbrattato di scritte omofobe, minacce e croci celtiche l’ascensore del palazzo e la porta d’ingresso degli uffici.
Man mano che passavano le ore, mentre arrivavano i messaggi di solidarietà dalle associazioni lgbt, dalle istituzioni locali e nazionali e da tanti lettori del portale, sono stati notati altri particolari che potrebbero essere utili per risalire agli autori del gesto. Il portone d’ingresso del palazzo, infatti, appare visibilmente forzato come se qualcuno avesse inserito un oggetto per fare leva ed aprire il portone stesso, accedendo così allo stabile. Cosa che risulta ancora più strana se si pensa all’ora tarda e insolita in cui l’ufficio è stato chiuso dall’ultimo dipendente rimasto a lavorare eccezionalmente fino a quasi mezzanotte a causa dell’organizzazione dell’imminente My Mardì Gras.
Tutto questo fa pensare che qualcuno si sia appostato nei pressi dell’edificio, in attesa che l’ufficio si svuotasse del tutto, per fare irruzione indisturbato e lasciare i messaggi e le minacce. Un attacco premeditato, dunque, non il gesto di un passante casuale. In attesa dell’esito delle indagini degli inquirenti, intanto, d’accordo con gli altri inquilini del palazzo è stato deciso di rendere più sicuro o quanto meno controllato l’intero stabile istallando delle telecamere per la videosorveglianza che riprendano l’intero perimetro dello stabile.
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