La blogger siriana Amina Abdallah Araf è stata rapita ieri mattina da un gruppo di uomini armati a Damasco. Araf è l’autrice del blog A Gay Girl in Damascus, dove racconta in modo esplicito e diretto le avventure quotidiane di una donna omosessuale e musulmana che vive in Siria. Negli ultimi tempi era diventata uno dei blogger simbolo della protesta siriana e domenica aveva scritto, riferendosi ai membri del governo, "se ne devono andare. Non c’è altro da dire". Lo scorso 26 aprile aveva raccontato di quando due agenti di sicurezza aveva tentato di violentarla accusandola di essere una salafita. In quell’occasione era stata difesa dal padre.
Lo ha denunciato con un posto sul suo stesso blog la cugina di Amina Arraf, più nota come Amina Abdallah, che precisa che Amina è stata fermata da tre agenti in borghese armati e costretta a entrare nella loro auto nei pressi della piazza degli Abbasidi della capitale siriana. Figlia di un’americana e di un siriano, Amina ha la doppia cittadinanza e ha vissuto a lungo negli Stati Uniti. Era tornata in Siria nell’estate 2010 e sul suo blog raccontava la vita di una ragazza omossessule in Siria, dove l’omossessualità è considerata un reato come in gran parte dei Paesi arabi. Dallo scoppio delle proteste anti-regime nel marzo scorso e con la conseguente espulsione di gran parte dei giornalisti stanieri dalla Siria, il blog di Amina è diventata una delle fonti di notizie per la stampa internazionale.
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