La notizia la riporta l’edizione irlandese dell’Independent. Un libro, uscito da poco, riporta le testimonianze di alcuni preti cattolici irlandesi intervistati da John Weafer, un ex seminarista ora spostato e padre di figli. “Thirty-Three Good Men: Celibacy, Obedience and Identity” (Trentatré bravi uomini: celibato, obbedienza e identità”), edito da Columba Books, riporta il racconto di un parroco che ha parlato in via confidenziale con Weafer a cui ha rivelato di avere da tempo una relazione con un altro uomo. Il prete, che il libro chiama “Padre C.” ha raccontato di essere felice come uomo e come parroco. Un altro, “Padre L.” ha iniziato ad avere rapporti con un altro prete dopo essere stato ordinato, negli anni ’90 ed ha raccontato che “nonostante ci fossimo ripromessi di non ripeterlo mai più, è successo ed è stato molto disorientante”.
“Finché non ostentano, la Chiesa finge di non vedere”
Padre L. racconta anche di avere scoperto che esiste “una forte scena gay clericale, in Irlanda” anche se non è facile accedervi per l’alto livello di riservatezza, e di avere riconosciuto almeno nove preti una volta che si recò in un locale gay.
“Finché i preti non si rivelano e non ostentano queste azioni che non si addicono al celibato – ha commentato l’autore del libro al quotidiano – (le gerarchie, ndr) chiuderanno gli occhi”. Secondo Weafer, dunque, la Chiesa Irlandese non sarà affatto stupita da quanto rivelato nel suo libro. “Se un prete rivelasse pubblicamente di essere gay – ha continuato l’ex seminarista – sarebbe cacciato immediatamente. Hanno imparato a mantenere un profilo basso”.
La maggior parte dei parroci intervistati per il libro, in ogni caso, sono eterosessuali e mentre in molti sono critici verso il celibato, i più favorevoli sembrano essere i giovani conservatori.
Padre L, riporta il quotidiano irlandese, ha lasciato l’abito talare perché non tollerava più la doppia morale della chiesa, mentre un altro si è sposato e un terzo ha deciso di rimanere prete ed ha smesso di fare sesso.
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