20 anni fa, era il 3 settembre del 2000, Prima che sia notte di Julian Schnabel incantava la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia. La giuria guidata da Miloš Forman premiò l’opera seconda di Schnabel con un Leone d’Argento e una più che meritata Coppa Volpi a Javier Bardem, eletto miglior attore della manifestazione e all’epoca poco più che 30enne. L’anno dopo Bardem divenne il primo attore spagnolo di sempre ad essere candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista. Javier interpretava Reinaldo Arenas, uno dei più grandi scrittori cubani di sempre, morto suicida a New York nel 1990, prima che l’AIDS completasse la sua opera distruttiva.
Scrittore e omosessuale: due colpe imperdonabili per il regime castrista, che perseguitò Arenas, lo incarcerò, cercò di annientarlo colpendolo negli affetti, trasformando in delatori i suoi amici, obbligandolo all’umiliazione di una “confessione” e a una “riabilitazione” peggiore della prigionia. Arenas riuscì a fuggire, ma la condizione dell’esule gli fece scoprire altri orrori: l’ipocrisia della sinistra occidentale, viziata dal mito della rivoluzione cubana, la solitudine. Cambiando il proprio cognome sul passaporto riuscì ad arrivare a New York, dove nel 1987 gli venne diagnosticato l’AIDS. Qui scrisse la sua autobiografia, da cui il film è tratto e che in Italia è edita da Guanda, inserita nella lista dei dieci migliori libri dell’anno 1993 dal New York Times. Arenas si suicidò nel 1990 con un’overdose di droga e di alcol, lasciando un biglietto con scritto, «Vi lascio in eredità tutte le mie paure, ma anche la speranza che presto Cuba sia libera».
Sul set della pellicola anche Johnny Depp, che interpretava sia il ruolo di Bon Bon che quello del tenente, e Sean Penn.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.