Era il 1 ottobre 1989. La Danimarca vide la prima applicazione della legge sulle Unioni Civili. Il primo testo in tutta Europa.
Un passo in avanti non solo per il Paese scandinavo, ma per l’Europa intera, che iniziò a pensare alla comunità LGBT+. Alcuni Paesi si adeguarono subito, altri molto in ritardo. E mentre oggi molti hanno già creato leggi ad hoc per i matrimoni egualitari, altri hanno difficoltà nell’approvare una legge che contrasti l’omofobia. Dal 1989 le cose sono molto cambiate, dunque, ma non per tutti.
La legge in Danimarca venne approvata il 7 giugno ed entrò in vigore il primo ottobre del 1989. Come i modelli degli altri paesi, anche il testo danese riconosceva diritti e doveri per le coppie unite civilmente, quasi identici a quelli del matrimonio. Non valevano invece le regole dei trattati internazionali, predisposti solo per le coppie sposate. Le pratiche del divorzio erano invece identiche. Inoltre, dal 2010 le coppie gay possono adottare e nel 15 giugno 2012 la legge sulle unioni civili venne stralciata, per essere sostituta con il matrimonio egualitario.
La storia della prima coppia gay in Danimarca
A coronare il desiderio di unirsi civilmente per primi furono Axel ed Eigil. Sono stati sposati dal vice sindaco di Copenaghen, dopo 40 anni di coppia. Una conquista per loro, che per 4 decenni hanno lottato per ottenere pari diritti, dal 1948. Dopo vari arresti da parte della Polizia per la loro militanza e la fondazione di un’associazione LGBT+, nel 1989 hanno potuto vedersi riconosciuto il proprio amore, anche di fronte alla legge. Un amore che ha fatto il giro del mondo, grazie ai cronisti e ai fotografi che hanno immortalato ogni momento di quella storica giornata.
“L’unico modo per smuovere qualcosa è essere totalmente aperti. Bisogna essere pronti a dire questo è quello che sono, per fare sì che la società ti accetti. Se in Danimarca tutti facessero così, potrebbero accadere cose simili anche nel resto del mondo“. Con queste parole Axel ed Eigil commentarono quel momento al New York Times, inviando anche un consiglio a tutte le persone gay: “Fate coming out, continuate a combattere“.
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Beh per essere “totalmente aperti”…lo saranno…
Sei andata a guardarli in mezzo alle gambe o immagini abbiano la tua caverna mestruata?