Il sito francese girlsofparadise.sex all’apparenza sembra uno dei tanti siti erotici che offrono servizi a pagamento: un gran catalogo di bellissime ragazze pronte a soddisfare, dietro compenso pattuito, desideri e voglie dell’utente di turno.
Tutto è come dovrebbe essere: i profili divisi in categorie – escort vip, attrice di film hard, dominatrice, trans – riportano nomi, età, gusti e specialità: “Sono una viziosa, amo la seduzione ed i giochi erotici”, scrive Luz Maria, 32 anni. C’è anche la live-chat per parlare con le ragazze, che rispondono e chiedono: “Vuoi vedere altre foto di me?”.
Se si richiedono le foto, arrivano davvero: solo che le ragazze sono un po’ diverse dalla foto principale del profilo. Visi tumefatti, lividi, feriti. Sono cadaveri. Ed ecco il messaggio che arriva a chiarire il cambio di registro: “Monica è stata trovata morta, nuda, in un canale. Quando sei cliente di una prostituta sei complice della violenza che lei subisce”. Se si cambia ragazza, finisce allo stesso modo, altre foto terribili e il messaggio questa volta dice: “uccisa da un cliente con una decina di coltellate”. Ines, 19 anni, invece “ama i momenti maliziosi e riceve sia uomini che coppie”: chattando con lei prima ti vengono inviate le foto del ricoperto di sangue, poi la chat ti avvisa che Ines “è stata buttata già da un ponte dal suo protettore. É sopravvissuta ma non camminerà mai più”.
La portavoce ha assicurato che nessuna delle storie delle ragazze è inventata: tutte sono reali e realmente accadute. Chi sceglie di chattare live con le ragazze viene a conoscenza delle loro storie attraverso le foto e i brevi messaggi di testo, chi invece tenta di raggiungere telefonicamente le ragazze ascolta i fatti di cronaca nera dalla viva voce di uno dei militanti dell’associazione.
Come racconta Quidet, qualche aspirante cliente sembra non fermarsi proprio davanti a nulla. C’è chi, infatti, dopo aver sentito che la escort scelta è morta, continua a insistere, chiedendo se ci sono altre ragazze disponibili: “Certo, restavano basiti quando scoprivano che Monica o Luz Maria erano state uccise, ma dopo un primo attimo di choc ritornavano al loro obiettivo di partenza”. Pochi rimangono colpiti dalla storia ascoltata, tra loro, c’è stato “un giovane che per la prima volta chiamava una prostituta. Di certo non si aspettava queste informazioni: ci ha detto che non avrebbe di sicuro provato a chiamarne una seconda”.
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Certo, in Italia pure, con la legge Merlin è stata risolta la questione prostituzione. Personalmente la trovo una campagna ignobile che si fa scudo delle tragedie altrui per giustificare il proprio pregiudizio. Legalizzare è sempre la strada migliore, fuori dal moralismo e nella responsabilità personale. Il resto è pornografia del dolore, bieca e orrenda, come in questo caso. Sono degli infami quella che l'hanno progettata.
Che roba senza senso, un po' come la pagina 2.
Oh che bella iniziativa è davvero geniale, peccato che esistono sicuramente un sacco di escort che stanno bene e son felici del loro lavoro.....e che è disgustoso usare delle tragedie per questi scopi da bigotti del piffero
Iniziativa bigotta, assurda e retrograda. Tipica delle femministe medievali che vogliono che si passi come dei caterpillar sulla libertà delle persone. Si guardino le foto delle migliaia di escort che sono vive, felici e contente... e delle migliaia di escort uomini altrettanto vivi, felici e contenti... già, perché la prostituzione riguarda anche gli uomini... forse qualche associazione di sex worker può aiutare in questo... E' davvero triste che le violenze e le tragedie vengano strumentalizzate in modo così bigotto per scagliarsi contro la libertà delle persone.