La Germania risarcirà 5000 omosessuali ancora in vita, vittime di norme d’epoca nazista in vigore per decenni anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il Bundestag, il Parlamento tedesco, ha votato all’unanimità il progetto di legge presentato circa un anno fa dal ministro socialdemocratico della Giustizia Heiko Maas. I 5000 uomini riceveranno una cifra vicina ai 3000 euro e fino a 1500 euro per ogni anno trascorso in carcere. Il governo, inoltre, si impegnerà a finanziare con 500 mila euro una fondazione per ricordare e tramandare la loro (drammatica) storia.
Le condanne furono inflitte in base all’articolo 175 del codice penale che vietava gli “atti sessuali contrari alla natura tra persone del genere maschile o tra persone e animali”. La norma, che non riguardava quindi i rapporti sessuali tra donne (di fatto non illegali), pur risalente al 1871, fu raramente applicata fino all’avvento del nazismo, quando oltre 40.000 uomini furono condannati, spediti in carcere o nei campi di concentramento. L’articolo 175 restò in vigore in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale ancora a lungo, portando alla condanna di altre 50.000 persone.
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