I risultati delle comunali parlano chiaro: il centrodestra ha fatto incetta di voti (pur con un’affluenza ampiamente al di sotto delle previsioni), mentre il centrosinistra ha perso roccaforti storiche (Sesto San Giovanni, nel milanese, La Spezia e Genova) e ben 12 capoluoghi di provincia.
Tra i politici che hanno voluto commentare l’exploit della coalizione di centrodestra figura Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. “Trionfa in tutta Italia una coalizione di centrodestra ampia ed inclusiva, con l’apporto prezioso di tutti ma con un ruolo decisivo di Berlusconi e di Forza Italia”. Gli elettori, dice Gasparri, sono in grado di scegliere in maniera molto lucida: “Ci hanno dato un’indicazione chiara e semplice, perché sanno comprendere le complesse alchimie del sistema politico”.
Gasparri ha anche una teoria relativa alla debacle del centrosinistra: “La sinistra paga lo snobismo con cui ha preferito il Gay Pride ai problemi del lavoro, con cui si ostina a trasportare clandestini in Italia e a volere una legge folle e scellerata come lo ius soli. Non prestiamoci alle risse interne e al gioco delle interviste per fare titoloni clamorosi. Dobbiamo andare avanti insieme”.
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Si addensano nubi di nuovo omofobe. Molto presto chi ha votato per tenersi il Senatore Gasparri al referendum e ha sputato sulla legge Cirinnà, rimpiangerà molto questo atteggiamento spocchioso. Ma è sempre facile farlo sulla pelle delle coppie gay.