Com’è essere soldati e omosessuali durante gli anni ’80? Lo scopriremo presto nella prossima serie Netflix, The Corps, con protagonista uno dei prossimi twink più amati d’America, Miles Heizer (è lui >> clicca qui >> per chi non fosse famigliare, Alex di 13 Reasons Why).
Il giovane attore darà corpo e anima alla vera storia di Greg Cope White, autore del memoir Pink Marine, One Boy’s Journey Through Boot Camp To Manhood.
Il libro, uscito nel 2016 e ancora inedito in Italia, ci (ri)catapulta nel 1980, quando il diciottenne Greg, contro ogni aspettativa, decide di seguire il migliore amico Dale e passare l’estate presso il campo di addestramento del Corpo dei Marines. Ma cosa ci fa un adolescente sottopeso, effemminato, e (segretamente) gay arruolato nell’esercito americano?
“Ho sentito solo le parole estate e camp” racconta White che si ritrova catapultato in ‘Full Metal Jacket‘ tra maschi alfa, istruttori che gli urlano in faccia, regole ferree, e allenamenti estenuanti pur non avendo mai corso per un chilometro e mezzo in vita sua.
Ma contro ogni probabilità, e nello spazio meno gay friendly del mondo (negli anni ’80 gli uomini dichiaratamente omosessuali non erano ammessi nei campi d’addestramento) Greg ci racconta di un incredibile coming of age, dove anche i maschi alfa sono più ‘inadeguati’ di quanto appare e la linea tra virilità e omoerotismo è sempre più labile.
La storia di un adolescente esile e magrolino che “avrebbe voluto i baffi e i muscoli dei Village People”, ma pur cozzando con i modelli maschili dell’epoca, riesce ad acquisire la sicurezza necessaria per non nascondersi più.
Il risultato è un memoir che sovvertendo gli stereotipi macisti e prendendosi amorevolmente gioco delle forze armate statunitensi, riflette sull’importanza di non sentirsi mai ‘sbagliati’ e come trovare il proprio posto nel mondo anche nel contesto più inaspettato.
Nelle parole dell’autore: “Se un ragazzino esile e magrolino che non hai mai corso per un miglio può sopravvivere a questo spazio stile, chiunque può fare tutto. O almeno provarci. Non lasciate che nessuno – inclusi voi stessi – vi fermi”.
La serie gli darà giustizia? Non ci resta che restare sugli attenti e (ri) scoprirla sullo schermo.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.