PADOVA – Svelato il mistero del 55enne padovano trovato evirato in casa propria alcuni giorni fa. L’uomo aveva deciso di farsi evirare assoldando – per 2.500 euro – un paziente nell’ospedale psichiatrico dove lavora, un quarantenne, F.S., che ha assolto con perfezione il compito: un colpo netto con un coltello da cucina ha reciso il membro al dipendente dell’Usl, dopo averlo appoggiato su un tagliere in legno. Assalito da atroci dolori, la vittima ha chiesto aiuto ad un amico e questi ha chiamato i carabinieri.
Subito si erano aperte le ipotesi più fantasiose, comprese quella di una vendetta o di un gioco omosessuale finito male. Invece la realtà era un’altra che il cinquantacinquenne ha spiegato alla pm Emma Ferrero e agli attoniti investigatori.
I militari dell’Arma hanno prelevato nella stanzetta dell’ex ospedale psichiatrico dell’Usl 16 il sicario mettendogli le manette con l’accusa di lesioni personali gravissime aggravate. Alla vittima è stato riattaccato il membro con un delicato intervento chirurgico e ora l’uomo si trova ricoverato all’ospedale di Padova. L’indagato invece è in una cella del carcere Due Palazzi.
Per gli inquirenti non è stato facile interrogare i due protagonisti, entrambi persone disturbate: la vittima con problemi caratteriali e di alcolismo, l’indagato invece seminternato all’ex ospedale psichiatrico, che lavorava in una ditta di giardinaggio.
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