Per la prima volta devo compilare la dichiarazione dei redditi e devo destinare il famoso 8 per mille a uno dei gruppi indicati sul modello.
La mia domanda è: uno almeno di questi gruppi ha qualche affinità con il mondo gay?
Ovviamente si conoscono le opinioni della chiesa cattolica che pare vadano contro di noi.
Vorrei poter destinare questi soldi a qualcuno che in fondo possa essere nostro amico.
Grazie,
Marco
Caro Marco,
da diversi anni Arcigay invita i suoi aderenti a versare l’otto per mille alla chiesa valdese.
Lo facciamo innanzitutto per ricordare che anche in Italia vi sono Chiese cristiane che non hanno nulla a che fare con i continui attacchi della gerarchia vaticana contro le più importanti conquiste democratiche degli ultimi decenni in materia di diritti umani e civili, e questo è tanto più significativo dopo la pubblicazione del Lexicon, il lungo documento vaticano che ribadisce che l’omosessualità non ha nessun valore sociale. Il Vaticano continua (lo ha fatto di recente col documento rivolto ai cattolici impegnati in politica) a chiedere che venga negato ogni riconoscimento dei diritti di gay, lesbiche e transessuali e ad accostare in modo diffamatorio omosessualità e pedofilia. Questo arrogante spirito di rivincita contro le conquiste della modernità democratica è assecondato purtroppo da gran parte della classe politica.
Ricordiamo ancora l’attacco alla scuola laica e la pretesa di clericalizzare il più possibile la scuola pubblica, sottraendole risorse a favore di quella confessionale; ricordiamo il permanere dei condizionamenti moralistici che rendono meno efficaci le campagne di prevenzione dell’Aids e la pretesa di regolare ogni aspetto controverso dell’esistenza individuale (bioetica, eutanasia, ricerca scientifica sugli embrioni) con l’imposizione autoritaria anche ai non credenti delle regole proprie della religione cattolica.
I fondi attribuiti con il meccanismo dell’8‰ alla Chiesa romano-cattolica sono in larga prevalenza destinati a scopi di culto, al pagamento degli stipendi dei sacerdoti e alla costruzione di nuovi edifici ecclesiastici. Quasi tutte le altre confessioni religiose, invece, li destinano esclusivamente a finalità sociali e umanitarie. Anzi, i valdesi hanno anche rifiutato di condividere con la Chiesa romano-cattolica il meccanismo previsto dal Concordato in base al quale ai cattolici viene attribuita anche una percentuale sulle scelte non espresse.
Potremmo proporre di versare, laicamente, allo Stato l’otto per mille dell’IRPEF. Ma vogliamo sottolineare come il governo italiano mentre preleva ai cittadini omosessuali lo stesso contributo fiscale imposto agli altri, nega loro il riconoscimento della parità di diritti.
La Chiesa valdese e metodista ha da tempo avviato una seria e coraggiosa riflessione anche sul tema dell’omosessualità (come sulla bioetica e da sempre sulla laicità dello Stato e della scuola pubblica, e come anni fa sul tema del divorzio e su quello dell’aborto) fondata su una lettura della Bibbia non fondata su un pregiudizio omofobico. Questa minoranza significativa nella società italiana ha spesso dimostrato che anche in questo paese la fede religiosa può motivare scelte di libertà anziché di autoritarismo clericale: per questo merita il nostro appoggio.
Sergio Lo Giudice
di Sergio Lo Giudice
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