GINGER FA FRED NEL PARCO DI NOTTE
È il film queer del weekend e va visto prima di tutti. Perché quel ragazzino rosso come la passione e pallido come il latte materno, al secolo Davide Capone, non vi lascerà tanto facilmente: “Più buio di mezzanotte” è l’esordio pieno di luce del catanese Sebastiano Riso e racconta la difficile adolescenza della drag Fuxia, ossia Davide Cordova, una delle anime arcobaleno di Muccassassina, fra abbandono famigliare e prostituzione al parco e nei cinema porno. Squarci di vita violenta, un sogno di libertà al femminile, la dolcezza straziante e struggente di un amore
materno immaginato perché cieco (una vibrante Micaela Ramazzotti). Più Grimaldi che Pasolini, un grido di dolore per una vita che implora solo dignità: è nato un autore.
GRACE DI MONACO, LA PRINCIPESSA SENZA GRAZIA MA QUANTO LUSSO…
Anche qui Grimaldi, ma non Aurelio: i reali monegaschi. Il contestato bio-drama di Olivier Dahan è uno stucchevole riassuntino delle vicende reali intorno al 1962, quando l’amico Hitchcock cerca di convincere Grace Kelly a tornare sul set per ‘Marnie’ e rinunciare agli agi principeschi. Nel frattempo imperversano le baruffe tra Ranieri e De Gaulle per questioni fiscali e si avvia alla conclusione la guerra d’Algeria. Nicole Kidman non ha affatto la grazia soave, il sorriso rassicurante, la regale bellezza di Grace Kelly e la sua glacialità altera crea un effetto respingente di non poco conto: resta l’opulenza deluxe di scenografie maestose, una sontuosità ‘pompier’ indubbiamente grandiosa, trucchi e stucchi di pregio. Potrebbe però piacere a un pubblico nostalgico e agé. Ma non enragé.
MA CHE BELLA LA VAMPIRELLA!
Esce dopo un anno – era in concorso a Cannes 2013! – una delle più raffinate, eleganti e originali bizzarrie di quel discolo creativo che è Jim Jarmusch “Solo gli amanti sopravvivono”. Adam e Eva sono due vampiri colti, lettori sofisticati, amanti della buona musica e si ricongiungono dopo un periodo di separazione: lui era a Detroit tra le desolazioni postindustriali, lei nell’esotica Tangeri. Il buon sangue è sempre più difficile da reperire e quando spunta la ribelle e golosa figlioletta Ava (Mia Wasikowska) non è facile tenere a bada la sua sete di plasma… Tilda Swinton è pura magnificenza al lavoro, e il suo charme lunare la rende perfetta per un ruolo simile: e con quell’ufo rock di Tom Hiddleston sono piccoli morsi di buon cinema underground, una ballata postromantica da aristo-zombie di un altro pianeta. C’è anche un Christopher Marlowe ancestrale e moribondo interpretato da John Hurt: la classe non è sangue.
PADRE VOSTRO, PROTEGGETEVI DA SOLI
Occhio a questa piccola commedia croata diretta da Vinko Bresan e distribuita in Italia da UBU: “Padre Vostro”. Per incrementare le nascite di un paesotto in una sconosciuta isola della Dalmazia, il sacerdote Don Fabjan, con la complicità del farmacista locale, si mette a sabotare i contraccettivi usati dagli abitanti del luogo nonostante le sue prediche anticondom. L’impressionante aumento della natalità fa insorgere non pochi dubbi sulle vere responsabilità dell’accaduto.
Tratto da una pièce teatrale adattata dal regista stesso, è un pamphlet satirico di grande successo al boxoffice in patria che include anche la denuncia della pedofilia nelle chiese di provincia. Ma l’unico comandamento resta sempre lo stesso: proteggetevi da soli (col preservativo).
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