“Ho conosciuto Joseph Ratzinger in una sauna per gay, a Torino, quando avevo 14 anni”. Non smette di sorprendere Gabriele Paolini, il recordman di apparizioni televisive, detenuto per essere stato trovato in possesso di materiale pedopornografico e per sfruttamento della prostituzione minorile.
La dichiarazione spontanea sul papa emerito, però, non riguarda il procedimento per il pagamento di sedicenni in cambio di prestazioni occasionali, ma una delle sue tante incursioni ai danni di due collegamenti in diretta della Rai: “Sono vent’anni che vengo ai processi. Oggi per me è emozionante perché vengo da detenuto per un altro motivo e perché è presente in aula mia madre. Nel periodo dei fatti che mi sono contestati in questo processo, gridavo di una infanzia rubata. Ho nella mia vita scelto di stare dietro ai giornalisti non per disturbare, ma per dire la mia verità. E per un motivo o un altro, la mia voce è stata sempre ascoltata a metà. Nelle due occasioni di cui si occupa questo processo chiedevo le dimissioni di Ratzinger”.
Dopo le parole di Paolini, i legali della Rai, gli avvocati Marcello e Michelangelo Melandri, hanno chiesto che il tribunale trasmetta gli atti alla Procura. “Ci sono i profili per un procedimento di diffamazione”.
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