Pisa, il candidato anticlericale al Consiglio comunale

Marco Cecchi, presidente dell'associazione radicale LiberaPisa, è candidato nella lista Italia dei Valori: «Riaprire la partita delle unioni civili a Pisa. Denunciare gli episodi di omofobia».

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Marco Cecchi, 33 anni, presidente dal 2001 di LiberaPisa l’associazione sotto le cui insegne (quelle della Marianna) si raccolgono i radicali pisani si candida per il Consiglio comunale di Pisa. Antiproibizionista (nel 2003 fu autore insieme a Rita Bernardini, oggi segretario nazionale di Radicali italiani, di una disobbedienza civile con tanto di lancio di bustine di hashish in piazza Gambacorti a Pisa), anticlericale (vestito da prete, lo scorso 20 settembre, ha fatto irruzione nel Consiglio comunale di Pisa per rivendicare una risposta  dalla Giunta sull’ammontare delle esenzioni ICI alla Chiesa cattolica in città) laico e militante dei diritti civili (la sua più importante battaglia è stata quella per l’aborto farmacologico partita già nel 2001 con manifestazioni a Pontedera e con ordini del giorno presentati e fatti approvare in Consiglio comunale a Castelfranco di Sotto,dove è stato consigliere dal 1995 al 2003), Marco Cecchi prova a fare il suo ingresso nel Consiglio comunale di Pisa candiandosi in cima alla Lista Italia dei Valori-Di Pietro.

Perchè questa alleanza a livello locale con l’Italia dei Valori?
Con questa  forza politica è nata negli anni una sinergia su alcuni temi importanti (referendum sulla legge 40 e referendum elettorale, libertà di ricerca scientifica e liberalizzazioni) e, quando si è aperta la partita per la successione di Paolo Fontanelli, è stata l’unica forza politica del centro-sinistra ad offrirci un diritto di tribuna. Abbiamo colto l’occasione al balzo, tanto più che tra i 40 candidati della lista Italia dei Valori non esistono candidati con pacchetti consolidati di preferenze  alle spalle e tutti giochiamo la partita per l’elezione in un clima di positiva concorrenza. Insomma penso di potermela giocare e sto per questo chiedendo l’aiuto della mia associazione, degli amici e di tutti coloro che hanno condiviso le nostre battaglie a Pisa.

Pisa è una città nella quale la comunità omosessuale ha un forte radicamento e una certa visibilità. Quale contributo pensi di poter dare, come consigliere comunale, al rafforzamento di questa realtà?
Penso che sarebbe importante un consigliere radicale a Pisa per riaprire la partita delle unioni civili, dopo la brillante intuizione  di istituire dieci anni fa un apposito registro. In particolare deve essere svolto un lavoro di approfondimento giuridico e di mobilitazione politica per agganciare all’iscrizione su quel registro effettivi diritti a livello di servizi comunali. Altrimenti quella bella esperienza rischia di diventare, anche nella consistenza numerica via via più flebile degli iscritti, un feticcio tirato fuori alla bisogna quando scoppia qualche caso nazionale e prontamente riposto quando i riflettori si spengono. Penso poi che un consigliere comunale radicale sarebbe un presidio importante per portare alla luce e denunciare in modo puntuale con interpellanze ed interrogazioni quella cultura omofobica che a volte si manifesta sotto forma di violenza (come purtroppo  si è verificato anche a Pisa in alcuni casi) o riproponendo a livello culturale odiosi stereotipi: chi ha seguito le polemiche di Alessio De Giorgi e del sottoscritto sul Carnevale di Vecchiano e sul carro con gli stilisti gay fritti in padella sa di cosa parlo! Penso inoltre che sia necessario garantire un adeguato sostegno economico a quelle forme di associazionismo cittadino che hanno fatto della battaglia anti-discriminazioni la propria ragion d’essere.

Ti abbiamo visto in questi giorni presente sui giornali e sulle tv nazionali. Cosa è successo?
Abbiamo raccolto come associazione LiberaPisa la denuncia di due nostri militanti che si sono visti negare l’accesso alla pillola del giorno dopo dalla guardia medica de "I passi" a Pisa ed abbiamo quindi sporto denuncia presso la procura della repubblica di Pisa attraverso l’avvocato Michele Di Gregorio. E per rilanciare abbiamo invitato a Pisa ad una iniziativa elettorale in mio sostegno il medico radicale Silvio Viale che ha prescritto a scopo preventivo una quarantina di ricette della pillola del giorno dopo. Insomma abbiamo sollevato un polverone del quale si sono accorti, per fortuna, anche le tv e la stampa nazionali. E’ assurdo che in una città come Pisa si assista ad una deriva clericale della sanità pubblica e non potevamo lasciare che tutto finisse a tarallucci e vino!

Vuoi fare un appello al voto?
Pisa ha eletto in questi decenni centinaia e centinaia di consiglieri comunali di tutti i partiti, mai un radicale. Forse questa è la volta buona per mandare in Sala delle Baleari un laico senza se e senza ma.
Per votarmi occorre tracciare sulla scheda azzurra, quella per le Comunali, una croce sul simbolo Italia dei Valori e scrivere accanto il mio nome: Marco Cecchi. Un grazie anticipato a tutti quelli che vorranno darmi fiducia.

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