Un gigante d’argilla. È così il maschio guerriero come lo immagina la moda. E quando si veste, indossa armature raffinate, ciondoli, frange, materiali riflettenti e copricapo stravaganti. Il tema del guerriero è stato al centro della sesta edizione del Premio Carlo Palazzi, riservato ai giovani talenti dell’Accademia di Costume e Moda di Roma: 23 aspiranti disegnatori di moda (a dire il vero, 22 stiliste e un solo stilista) si sono confrontati con questo tema e hanno presentato le loro creazioni in occasione della giornata finale della tredicesima edizione di AltaModa AltaRoma, la rassegna che alterna gli show delle grandi firme della moda con le presentazioni dei lavori di giovani promesse. E i 23 partecipanti al premio intitolato allo stilista che ha rivoluzionato la moda maschile classica, esportando il made in Italy in tutto il mondo, non hanno di certo sfigurato. Creazioni fantasiose ma armoniose, solo in alcuni casi troppo estrose, hanno permesso ai ragazzi coordinati da Andrea Priori di dimostrare che il tema del guerriero può essere centrale nel definire il modo di vestire dell’uomo del futuro.
Il premio Carlo Palazzi è andato a Chiara Baschieri che ha proposto un guerriero urbano elegante e sobrio in impermeabile lungo, cappello in stile Borsalino e pantaloni con gambali in materiale lucido. Un particolare, questo dei materiali lucidi o riflettenti, che si ritrova in diverse proposte grazie a un uso largo della pelle. Come nella giacca con cerniera laterale del modello di Gloria Carcangiu che, per evidenziare il suo status di guerriero metropolitano, indossava un casco con tanto di piuma in cima.
Di copricapo se ne sono visti diversi e di tutte le fogge: uno dei più originali, quello suggerito dall’unico concorrente di sesso maschile, Marco Ferrante, evidentemente ispirato a una moda medievale ripresa anche dal cinturone che stringe in vita il soprabito a maniche corte e quadri bianchi e neri. D’ispirazione medievale anche lo scudo di pelle portato sulle spalle dal modello di Federica Spoto, nero da capo a piedi, guanti inclusi (sfoggia persino degli occhiali da sole scuri!).
Tra le altre idee da ricordare, il guerriero "etnico" di Elena Capoccia con poncho decorato da pendagli e pantaloni a quadri (ripresi anche da molti altri modelli), quello dandy di Maria Concetta Sambataro con giacca nera avvitatissima con abbottonatura alta e segnata da intarsi bianchi, o le applicazioni di metallo lucido sulla giacca-armatura di Laura Letteratis.
In occasione della sfilata del premio Carlo Palazzi è stato consegnato dal presidente di Federabbigliamento Roberto Polidori anche il Premio Arbiter all’eleganza e allo stile del personaggio, assegnato quest’anno a Luca Barbareschi.
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