Come annunciato, il prossimo 15 giugno la seconda stagione de I Fantastici Cinque prodotto da Netflix sarà disponibile per i nostri furiosi binge watching.
Conosciamo veramente i protagonisti dello show? In particolare, scopriamo qualcosa di più di Antoni Porowski, l’esperto di food & wine e uno dei preferiti dai fan della serie. Sarà che il fascino di chi sa maneggiare le padelle non tramonta mai.
Antoni è del segno dei pesci (so cute), è nato nel 1984 e nel suo sangue scorrono geni polacchi. I suoi genitori si sono trasferiti in Canada prima che lui nascesse. Ha due sorelle, parla polacco, inglese e francese. Chef, attore e modello, Porowski ha un legame speciale con la serie originale de I Fantastici Cinque: è molto amico di Ted Allen, l’esperto di food & wine dell’edizione madre. Si sono conosciuti quando Antoni ha lavorato come suo personal chef per un po’ di tempo, dato che Ted ne aveva notato le doti in cucina.
Antoni ha un compagno, si chiama Joey Krietemeyer ed ha avuto un ruolo importante nell’incoraggiarlo ad abbattere le proprie insicurezze e accettare di partecipare allo show. Non è comunque la prima volta che l’esperto di food & wine di Queer Eye (questo il nome originale della serie) appare in tv. Lo possiamo vedere anche in Elliot Loves (2012), Daddy’s Boy (2016), The Pretenders (2018) e nelle serie TV Monarch Douglas Bank e The Blacklist.
Con il compagno Joey, Antoni vive attualmente a Clinton Hill, Brooklyn. Stanno insieme da sette anni, ma Porowski ha dichiarato di non amare le etichette e dunque di avere una sessualità fluida.
A breve – primavera 2019 – uscirà anche il suo primo libro di cucina, contenente 100 delle sue ricette preferite. Alcune saranno ricette molto semplici prese dalla prima stagione di I Fantastici Cinque, ma il libro includerà anche piatti un po’ più elaborati.
Un recente articolo del The Guardian ha fatto venire alla luce l’importanza di show come Queer Eye e dei personaggi che lo rappresentano. Secondo il magazine, questo show e le altre serie attuali con personaggi LGBTQ portano in scena una rappresentazione della comunità molto positiva. Non più solo eccentrici “accessori”, ma ruoli molto complessi e tridimensionali. I cinque ragazzi di Queer Eye non sono dipinti come frivoli e superficiali, ma prima di tutto come grandi professionisti. La serie Netflix rimane comunque molto divertente ed avvincente, sincera nella sua esplorazione delle differenze tra uomini gay ed etero e ottimista nella fondata credenza che non ci sia nulla di così grave che un makeover non possa sistemare.