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ARRIVA IL GAYPOP

L’industria discografica tedesca alla caccia dei gay sforna un gruppo di bellissimi ragazzini stile Take That che affrontano tematiche legate al mondo omosex. Sono i Marilyn’s Boys. Un successo.

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2 min. di lettura

In principio ci furono i Take That, poi i Backstreet Boys. Erano gruppi composti da aitanti ragazzotti “costruiti” per mandare in visibilio migliaia di fans e provocare tempeste ormonali nei corpi delle giovanissime.

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Un ottimo affare. Una volta esaurito il filone, l’industria discografica si è gettata a capofitto su altre icone pop. E’ stata allora la volta di Britney Spears, Cristina Aguilera e le tante “bad girls” che oggi dominano le classifiche mondiali. Goodbye boygroups quindi? Dappertutto, ma non in Germania.

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I pragmatici discografici tedeschi infatti, aiutati probabilmente da schiere di creativi e maghi del marketing, hanno fatto una scoperta, che tanto scoperta poi non è: la comunità gay. Un gruppo di consumatori che esiste e quel che piu’ conta è composta da individui disposti a spendere. Un boccone troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire. Ma come fare ad accattivarsi le loro simpatie?”, avranno pensato i teutonici manager. “La risposta è semplice: gaypop”. Elementare Watson!

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E’ per questo motivo che in Germania furoreggiano i Marilyn’s Boys, una formazione, politicamente corretta, di cinque elementi: Andrim (20, foto sopra) di Colonia, ma con origini macedoni, Jeremy (25) londinese doc e patito del pianoforte, Rico (22, foto accanto) anche lui di Colonia, ex parrucchiere, Ruan (20) patito di Keanu Reeves e originario dello Sri Lanka e Yves (25, foto sotto) nato in Lussemburgo ma “cittadino del mondo” avendo vissuto in Canada e negli States.

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Nel loro ultimo video, “I give you the stars”, quello che balza agli occhi e piu’ che altro la loro avvenenza. I cinque sono occupati a mostrare, letteralmente, i muscoli con lavori che ne esaltino la forza fisica. Slurp! Il temi della canzone: amore e buoni sentimenti a manetta. Secondo l’entourage dei cinque “il gruppo dei Marilyn’s boys, pur trattando spesso tematiche gay intende rivolgersi a tutti”. Che ci riescano è un’altra storia.
www.marilynsboys.de

di Peter Blazan

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