Giovane, carino e occupatissimo: si chiama Harris Dickinson, è l’astro nascente che ha illuminato il 70esimo Festival di Locarno dove è stato presentato il suo film d’esordio, il dramma gay Beach Rats che ha esaltato la critica.
Il Guardian parla di film “ricco di pathos e autentico” (4 stellette su 5) e Variety di “debutto sconquassante” per questa scoperta londinese già adocchiata da Danny Boyle che l’ha voluto per la serie tv Trust in cui sarà il miliardario John Paul Getty III rapito nell’indifferenza dei famigliari, eccezion fatta per la madre interpretata da Hilary Swank che però non ha i soldi per pagare il riscatto (sarà girato tra Londra e Roma).
Harris Dickinson è il protagonista di Beach Rats, giunto nell’incantevole cittadina svizzera con gli allori della miglior regia al Sundance, la migliore sceneggiatura all’Outfest di Los Angeles e migliore film ‘del futuro/ora’ al Montcler Film Festival nel New Jersey.
Siamo dalle parti di Larry Clark ma lo sguardo sembra più carezzevole, alla Gus Van Sant. La regista è una donna: Eliza Hittman, già considerata una delle migliori giovani promesse femminili. C’è un gruppetto di ragazzi ciondolanti tra droghe e ragazzine giusto per colmare il vuoto pneumatico, i ‘topi da spiaggia’ del titolo, che si consolano con la spensieratezza di Coney Island ma i fuochi d’artificio, sempre uguali da decenni, non bastano, e ci vuole comunque un’ora, per raggiungerla, da Avenue Z, nella Brooklyn più a sud del sud.
Lui, Frankie/Harris è il più bello, dannatamente sexy, corpo tornito e sguardo stregante, con famiglia dilaniata dalla malattia terminale del padre: le ragazze vanno matte per lui ma all’apparenza Frankie sembra ‘fluido’ – “Davvero non so che cosa mi piace” – e cerca online, nascondendosi nell’ombra via webcam, solo maschi, possibilmente già frollati. Si rende conto di essere gay. Ma come farlo capire agli altri ragazzi del gruppo senza essere ostracizzato?
L’interpretazione di Dickinson è stata definita internazionalmente con toni ditirambici e potrebbe ambire a un premio, come la fotografia della francese Hélène Louvart, collaboratrice di Larry Clark – firmò le luci del gay The Smell of Us – e di Alice Rohrwacher (è sua la fotografia di Lazzaro Felice, il nuovo lavoro che si sta girando a Bagnoregio con Nicoletta Braschi, Sergi Lopez e sua sorella Alba Rohrwacher).
Beach Rats non ha ancora una distribuzione italiana ma dopo l’hype di Locarno sicuramente non farà fatica a trovarla.
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Condivido il giudizio sulla bravura ed estetica del protagonista. Mi chiedo sempre perché , da qualche anno a questa parte , sia praticamente impossibile trovare un film a tema con finale più ottimista. Tra poco ritorneremo ai finali esclusivamente tragici e espiatori del " peccato" ?