L’episodio di violenza verso la teenager 17enne è avvenuto in Belgio, all’uscita dal club gay Red & Blue ad Anversa.
L’adolescente, uscita momentaneamente dal locale per prendere un po’ d’aria, è stata molestata da un uomo di 34 anni. L’uomo e altri due, di 24 e 25 anni, arrivati poco dopo, l’hanno poi costretta a prendere un taxi, riferisce la testata Metro.
In quel momento la transgender era così confusa che non sapeva come reagire, che cosa stesse succedendo di preciso. Al che, dopo esser salita sull’auto, ha detto che uno degli uomini ha iniziato a tastarla, che lei voleva respingerlo ma non ce l’ha fatta.
La teenager ha poi detto di esser stata portata in un appartamento nel distretto Deurne di Anversa, ed è lì che fu violentata, a turno, dai tre uomini.
La vittima, però, ha trovato la forza di reagire: dopo aver morso sul pene uno degli uomini che la stavano stuprando è riuscita a scappare.
Gli imputati hanno cambiato la loro storia dopo che sono state trovate prove del DNA
Gli imputati inizialmente hanno negato qualsiasi coinvolgimento, hanno affermato di non essersi mai conosciuti e hanno anche negato di essere stati al locale Red & Blue.
Hanno, ovviamente, contestato che ci fosse stato un contatto sessuale, ma hanno cambiato la loro storia dopo che è stato rivelato che il loro DNA corrispondeva a tracce trovate sulla vittima.
“Il mio cliente non nega più che si siano verificati atti sessuali, ma non è accaduto contro la volontà della vittima“, ha affermato l’avvocato dell’imputato 34enne.
“Anche le immagini della videocamera non mostrano che è stata costretta a salire sul taxi. E l’autista non sarebbe intervenuto se lo fosse? “ha aggiunto l’avvocato.
Tutti e tre gli imputati dicono che non sapevano che la vittima era minorenne.
Il pubblico ministero ha chiesto sei anni di prigione per ciascuno dei tre uomini e un risarcimento di 7.850 euro.
Ma l’avvocato della vittima ha chiesto una punizione più dura, dicendo: “Il mio cliente è transgender. Quella notte è stata la prima volta che è uscita da donna, cosa che rende i fatti più gravi“.
La corte annuncerà la sua sentenza l’11 luglio 2019.
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