Card. Pompedda: sì a diritti alle coppie di fatto

ROMA – “Irrinunciabili e prioritari” per le coppie di fatto sono i diritti relativi a casa, assistenza sanitaria, eredità, tutela dei figli e pensione. Queste le convinzioni esposte da monsignor Francesco Pompedda in un’ intervista a ‘La Repubblica’. Il cardinale, prefetto emerito del Tribunale della Signatura Apostolica, la Cassazione vaticana, indica come primo passo “la riforma del Codice civile, in quelle parti che non contemplano diritti e doveri delle coppie conviventi. Senza ricorrere a Pacs o a patti di solidarietà, che creano solo confusione e adombrano una forma matrimoniale di poco inferiore a quella classica”.
Secondo il cardinal Pompedda, dunque, il Codice civile, opportunamente modificato, può essere lo strumento per dirimere delicate tematiche che riguardano chi vive more uxorio sotto lo stesso tetto. “Il matrimonio, sia quello religioso che quello civile, è una libera scelta -continua Pompedda- Per il cattolico, poi, è addirittura un sacramento. Ma la via matrimoniale non si impone a nessuno. Ci sono tante situazioni che portano alla convivenza, e da queste nascono cose ‘concretè che non possono essere lasciate nè al capriccio, nè, tantomeno, all’arbitrio di nessuno”.
“Basterebbe varare una semplice legge di riforma -conclude Pompedda- chiamandola ‘legge per le unioni di fatto di persone di sesso diversò, tanto per non confonderla con analoghe richieste avanzate da coppie omosessuali. Non sta a me, uomo di Chiesa, indicare tempi e modi. Spetta al legislatore”.