Con le urne alle porte e Bologna sospesa sul voto o meno a Casini, l’ex leader centrista ci ricorda una scomoda verità sui diritti civili.
A due giorni dalle elezioni Pier Ferdinando Casini si toglie qualche sassolino dalla scarpa sui diritti LGBT. Se è vero che nel programma del Partito Democratico è stato messo da parte il matrimonio egualitario, sembra che il vero delitto del centrosinistra sia invece la sua candidatura nel collegio uninominale di Bologna, che ha tenuto banco nella comunità LGBT anche in ragione dell’esclusione dalle liste di Sergio Lo Giudice.
Eppure, dai microfoni dell’emittente bolognese di Radio Città del Capo, è lo stesso Casini a ricordarci che non è un alieno rispetto alle idee sui diritti civili espresse dai dem, con buona pace del PD: “Non accetto esami del sangue. Mi si chiedono cose che al Pd non sono state chieste, ma molti parlamentari democratici hanno avuto una posizione ben più restrittiva della mia”.
Insomma Casini ammette di non essere il candidato più vicino alle persone omosessuali, ma non vuole recitare la parte dell’usurpatore e per questo rivendica il suo sostegno alla legge Cirinnà: “Probabilmente rispetto alla comunità LGBT ho idee diverse, ritengono questa legge insufficiente, questa è la democrazia – ha dichiarato Casini – io li rispetto però gli dico: senza di me e i moderati che hanno sostenuto il centrosinistra, le unioni civili non le avreste avute. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno”.
Infine l’ex presidente della Camera lancia un’apertura sibillina sul tema dell’omogenitorialità, che in effetti vedrebbe le adozioni nel programma del PD ma non in quello della lista a cui appartiene (Civica Popolare, di Beatrice Lorenzin): “Che ci possano essere persone, che possono avere in termini di tenerezza, di capacità di crescita delle persone una straordinaria sensibilità che tanti genitori non hanno sicuramente può capitare – ha spiegato Casini – io credo che però bisogna contemperare i diritti di tutti, naturalmente tenendo presente che tra i diritti di tutti ci sono quelli dei bambini”.
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