30enne attivista ed ex militare statunitense condannata a 35 anni di carcere per aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, Chelsea Manning, scarcerata nel 2017 per volere di Barack Obama, è diventata donna a tutti gli effetti.
Nata Bradley Edward Manning, Chelsea ha condiviso sui social un selfie da un letto d’ospedale, subito dopo l’intervento di conferma del genere.
“Dopo quasi un decennio di combattimenti – segnati dalla prigione, dai tribunali, da uno sciopero della fame e dalle compagnie assicurativa – alla fine sono stato operata questa settimana“.
Questo il tweet condiviso dalla Manning, che ha subito dopo attaccato il presidente Usa Donald Trump, intenzionato a ‘cancellare’ le persone transgender d’America con una legge ad hoc.
“Le leggi non determinano la nostra esistenza – * noi * determiniamo la nostra esistenza – è la nostra arma, il nostro rifugio, la nostra energia, la nostra verità – continueremo ad andare avanti – continueremo a combattere – l’esistenza è * la nostra * unica legge “, ha scritto Chelsea, rimasta sette anni in carcere, per due volte vicina al suicidio e per 3 volte candidata al nobel per la pace. Nel 2013 il suo coming out, dietro le sbarre, ed ora, dopo 5 anni d’attesa e battaglie, il corpo a lungo agognato.
after almost a decade of fighting – thru prison, the courts, a hunger strike, and thru the insurance company – I finally got surgery this week pic.twitter.com/I7WeIrR8jP
— Chelsea E. Manning (@xychelsea) 20 ottobre 2018
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