Claudia López Hernández è la nuova sindaca di Bogotà, in Colombia. Celebre per la sua lotta alla corruzione, è dichiaratamente lesbica e conviveva da anni con la sua compagna Angélica Lozano Correa. Prima della sua candidatura a sindaco, è stata anche senatrice con Alianza Verde, e nella giornata di ieri si è imposta sugli altri candidati con il 35%, a due punti di distanza dall’avversario Carlos Fernando Galán.
Bogotà è la città più importante della Colombia, nonché sua capitale. Per decenni, la città è stata governata da sindaci maschi e della stessa fazione politica, ovvero quella dei liberali e conservatori. L’elezione di Claudia López Hernández è un segnale di discontinuità e cambiamento, a partire dal suo genere e dall’orientamento sessuale. Ma la Hernández non è la sola candidata LGBT: sono infatti 74, e nel totale (oltre 115.000 candidati) le donne rappresentano il 37%, disseminati nel 111 comuni andati al voto.
Claudia López Hernández: la donna lesbica eletta sindaca con la percentuale più alta di sempre in Colombia
Claudia López Hernández è la regina dei primati. Come già detto, è la prima donna sindaca e prima lesbica a ricoprire la carica di prima cittadina in una città della Colombia. Ma è stata anche la prima a totalizzare un punteggio elettorale così alto, pari appunto al 35%. La neo sindaca è stata anche la protagonista di una foto storica, ovvero quella che la ritrae mentre bacia la sua compagna. E’ la prima foto scattata dopo i risultati. Quando era ormai certa la sua vittoria, per festeggiare ha baciato la compagna e senatrice Angélica Lozano Correa. La foto è diventata immediatamente virale, ricevendo critiche e appoggio.
Oltre a coloro che si sentono offesi e vedono il gesto come un insulto verso gli altri partiti più conservatori, ci sono molti che invece interpretano il gesto come un messaggio di libertà e inclusione, con il sostegno di attivisti e anche alcuni politici nazionali.
Ora, la neo sindaca Lopez Hernandez avrà molti impegni in agenda. Anche queste elezioni hanno registrato alcune violenze da parte dei narcotrafficanti. Da quanto sono stati resi noti i candidati, la criminalità organizzata aveva minacciato 88 di loro, 7 erano stati assassinati e uno capito. Per questo motivo, la Polizia controllava i seggi, sedando alcuni attacchi.
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