600 neologismi e parole che contemplano nuove sensibilità. La versione digitale del Devoto Oli ha spalancato le porte a nuove parole, facendone sparire altre.
115.000 voci, 300.000 definizioni, 45.000 locuzioni, con Luca Serianni, curatore insieme a Maurizio Trifone del Devoto Oli, per la prima volta pubblicato a Firenze da Le Monnier neo 1967 e che oggi è targato Mondadori Education, che ha così spiegato LaRepubblica i cambiamenti in atto all’interno di un vocabolario.
In questi anni abbiamo prestato particolare attenzione a una serie di cambiamenti sociali e culturali: dalle questioni di genere alle discriminazioni razziali, dalle tematiche ambientali all’impatto della tecnologia sulle nostre vite.
Biancameria Gismondi, caporedattrice della redazione lessicografica, ha rimarcato come negli ultimi dieci anni sia cambiato il “lemma” famiglia che ha subito tante modifiche: “Abbiamo aggiunto nella definizione “di norma”, a indicare che all’origine può non esserci necessariamente un vincolo matrimoniale, abbiamo eliminato il concetto di famiglia uguale “prendere moglie”, retaggio di un tempo in cui l’uomo era il capofamiglia, abbiamo aggiunto locuzioni per spiegare che ci sono famiglie di fatto, arcobaleno, ricomposte”.
Tra le nuovi voci in entrata anche “Cisgender“, ovvero quando l’identità di genere coincide col sesso attribuito alla nascita, “Ciaone”, “Swipe”, “Deepfake” e inevitabilmente “Lockdown”.
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