Nel 1981, quando sulla ABC andò in onda la prima storica puntata, Dynasty fece subito clamore perché uno dei suoi protagonisti era dichiaratamente gay.
Steven Carrington, interpretato prima da Al Corley e poi da Jack Coleman, era il figlio omosessuale del protagonista Blake Carrington, magnate del petrolio interpretato da John Forsythe. Mai, in un serial televisivo, l’omosessualità era stata messa tanto al centro della scena.
Passati 36 anni da quel primo episodio, e ben 28 dal 220esimo nonché ultimo, Dynasty è tornato in televisione grazie all’immancabile reboot The CW (su Netflix in Italia), sceneggiato da Josh Schwartz, Stephanie Savage e Sallie Patrick. Fedele all’originale nella prima puntata appena andata in onda, che vede il padre di famiglia sposare la segretaria di turno, il nuovo Dynasty ritrova l’omosessualità dichiarata del figlio Steven, in questo caso interpretato da James Mackay. Un ragazzo liberale e ambientalista, ovvero l’esatto contrario del papà repubblicano petroliere, che gli autori indirizzano da subito tra le braccia di Sam “Sammy Joe” Flores, ovvero Rafael de la Fuente, bellissimo attore venezuelano che aveva incredibilmente incrociato lo stesso identico ruolo in Empire. Serie Fox, quest’ultima, nata proprio ricalcando il Dynasty originale, spostando però l’attenzione dal petrolio al mondo più contemporaneo e criminale dell’hip hop. In Empire Rafael aveva indossato gli abiti del fidanzato di Jamal Lyon, figlio gay del magnate discografico interpretato da Jussie Smollett.
The CW, canale da sempre indirizzato ad un pubblico teen, ha immediatamente ripreso i temi della serie ABC anni ’80 con tanto di esilaranti cat fight tra protagoniste, con Fallon, la figlia arrivista del magnate, che il giorno delle nozze si accapiglia con la futura matrigna. Pane per i denti dei fan del Dynasty originale, reso indimenticabile proprio dalle risse tra donne il più delle volte capitanate dall’iconica Joan Collins, inarrivabile Alexis, ex-moglie di Blake nonché madre di Fallon e Steven. Un dirompente personaggio che farà certamente il suo ingresso più avanti, probabilmente a fine stagione, per un reboot che prova a strizzare l’occhio allo smaliziato spettatore ventenne di oggi, con scene di sesso mai rese esplicite, misteri indicibili da svelare, menzogne, ricatti, vendette e svolte queer che potrebbero regalare ulteriori novità future. Cancellazione permettendo.
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