LODI – E’ morto don Leandro Rossi; teologo negli anni del Concilio, autore di numerosi libri più volte ristampati, fondatore della comunità di recupero Famiglia Nuova, si è spento ieri nella comunità di Crespiatica, amorevolmente assistito dai famigliari e dalle persone che negli ultimi anni hanno condiviso con lui un’esistenza tutta particolare.
Nato il 3 agosto 1933 a Guardamiglio e ordinato prete il 15 giugno del 1957, si conquistò due lauree: in Diritto canonico e in Teologia morale. Fu parroco del Tormo e di Cadilana, dove incominciò l’avventura dell’accoglienza e del recupero dei tossicodipendenti. Nel 1997 si trasferì nel Piacentino e venne nominato parroco di San Lorenzo Martire a Gazzola, dove rimase fino al luglio del 2000.
Solidale alla causa gay, don Leandro ha ben presto conquistato un posto di riguardo nel cuore di tutti gli omosessuali credenti. “Don Leandro – commenta Gianni Geraci, portavoce del coordinamento omosessuali cristiani italiani – ha affrontato con onestà e con rigore i temi collegati alla morale sessuale, dicendo sempre quello che in cuor suo credeva giusto dire. Per questo motivo, quando gli spazi della ricerca teologica si sono ristretti, ha scelto di non scrivere più di morale sessuale e di occuparsi di emarginazione. Siamo stati noi del Guado [gruppo milanese di omosessuali cristiani n.d.r.] a farlo tornare ai suoi antichi studi, quando abbiamo chiesto a don Leandro di tenere per noi una relazione sul tema: ‘Quale castità per gli omosessuali’. Ne è nato un testo bellissimo [cfr. Il posto dell’altro, Le persone omosessuali nelle chiese cristiane – A. Kothgasser, F. Barbero, G. Piana, G. Plescan, L. Rossi , D. Pezzini, G. Geraci, G. Crema, G. Gnavi, L. Bettazzi, ed. La Meridiana n.d.r.] che ancora adesso rappresenta una delle sintesi più felici che la teologia cattolica ha raggiunto in tema di omosessualità”.
di Pasquale Quaranta
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