Domenica di voto tra referendum sulla giustizia e amministrative, con il Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale che ha giustamente denunciato una pratica comune ad ogni elezione. Gli elenchi in rosa e blu per donne e uomini, fatti dal Ministero degli Interni, per l’accesso ai seggi elettorali.
“Non tiene conto della complessità delle persone transgender“, ha dichiarato Fabrizio Marrazzo. “Migliaia di persone aventi diritto al voto in questo momento in Italia non sono in possesso di documenti conformi alla propria identità. Elenchi colorati tra rosa blu, che oltre ad essere anacronistici “pongono l’attenzione su un grande tema che avevamo sollevato anche per le scorse elezioni. Costringere le persone trans e non binarie a fare coming out in ambienti non idonei, esponendole di fatto alla possibilità di diventare un facile bersaglio di violenza e discriminazione (per la propria identità di genere). Mentre in contemporaneo lo stesso ministero non ha bloccato centinaia di liste dove le quote per le donne non erano rispettate, e per le queli faremo ricorso nei comuni dove siamo presenti. Per questo motivo chiediamo al Ministro Luciana Lamorgese che sia emanata una circolare che ponga fine ai libretti in rosa per le donne ed in azzurro per gli uomini, e che le file siano solo in ordine alfabetico e non divise per genere (maschio femmina), per poter regolamentare le file ai seggi in forma più rispettosa e permettere a tutti e tutte le persone trans di esprimere il proprio voto. Parliamo di una popolazione tra le 100 e le 200 mila persone coinvolte, che anche a queste elezioni non parteciperanno in gran parte”, ha concluso Marrazzo.
In difesa delle liste blu e rosa, strano a dirsi, è subito sceso in campo Simone Pillon, senatore leghista che ha definito ‘assurda’ la denuncia pubblica presentata dal Partito Gay. “Ma quale discriminazione. Cosa vogliono? I registri arcobaleno? Siamo maschi e femmine. Lo dicono i nostri cromosomi, lo dice il nostro corpo. Lo dice l’anagrafe e il codice fiscale. Chi non lo ha ancora capito è in malafede”, ha cinguettato Pillon, puntualmente, e con orgoglio, sempre dalla parte sbagliata della storia.
🔴 Ma quale discriminazione. Cosa vogliono? I registri arcobaleno? Siamo maschi e femmine. Lo dicono i nostri cromosomi, lo dice il nostro corpo. Lo dice l’anagrafe e il codice fiscale. Chi non lo ha ancora capito è in malafede. pic.twitter.com/XdZ1ZvI549
— Simone Pillon (@SimoPillon) June 12, 2022
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.