In Corea del Nord, l’omosessualità non è vietata dalla legge. La lotta per ottenere il matrimonio egualitario non c’è mai stata, così come non ci sono diritti LGBT. Semplicemente, l’omosessualità non esiste. O meglio, è quello che pensano i nord-coreani. La stessa parola, omosessualità, non viene mai pronunciata. Ma come in ogni Paese del mondo, le persone LGBT esistono. In Corea del Nord una persona che non si sposa con una donna e rimane single viene considerata anormale. Quindi, discriminata. Si può solo immaginare cosa prova quotidianamente una persona omosessuale.
A raccontare come vive una persona omosessuale in Corea del Nord ci pensa Jang Yeong-jin. Per 37 anni si è sempre sentito confuso, costretto a sposare una donna che non ha mai amato. Per togliersi questo peso, questo senso di colpa, ha anche provato ad andare da uno psicologo, quando era un ragazzo, ma non è stata una buona idea: è fuggito dallo studio, alla prima seduta, dopo aver dichiarato la sua attrazione per il suo stesso sesso, inseguito dalle urla del dottore.
La fuga dalla Corea del Nord a quella del Sud, passando per un campo minato
Per i primi 37 anni della sua vita, Jang è vissuto con il desiderio di conoscere un uomo e di iniziare una relazione. Ma sarebbe stato impossibile in Corea del Nord. L’unica volta che ha avuto una frequentazione è stato con un amico di infanzia. Entrambi provavano un sentimento comune, ma oltre a dormire assieme non hanno mai osato fare altro. Erano entrambi sposati.
Per poter vivere degnamente la sua vita, Jang ha deciso di andarsene. Andare in Cina era fuori questione: sarebbe stato rispedito in Corea, e di lui non si sarebbe più saputo nulla. Ha quindi approfittato di una zona demilitarizzata che divide le due Coree. Quattro chilometri disseminati di mine. L’unica via per la salvezza. Per vivere essendo se stesso. Jang ha avuto fortuna, perché per 10 anni è stato un militare e ha conosciuto bene quella zona. Rischiando la vita, è riuscito a passare, evitando le mine, è arrivando al confine con la vicina. Da quel momento, Jang è un disertore. Il primo disertore apertamente gay.
La scoperta dell’omosessualità
Nel 1998, in Corea del Sud, Jang legge un articolo sull’omosessualità. Dopo 37 anni, si riconosce con un termine, che prima pensava non esistesse. A Seul, dove risiede, la vita non è semplice. E’ conosciuto come un disertore, fatto che complica l’adattamento. Negli anni, però, ha potuto avere le prime esperienze. E soprattutto, ha potuto vivere veramente.
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