Francesco Venditti: “Quell’icona gay di mia madre Simona”

In soccorso di Simona Izzo arriva il figlio Francesco Venditti, che dice (scherzando): "Jeremias, in fondo, ti capisco!"

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5 min. di lettura

C’è chi ha la madre che fa la casalinga, chi l’insegnante, chi il medico e chi, come l’attore Francesco Venditti, ha una mamma che fa la regista, la sceneggiatrice, la scrittrice, l’attrice e ora anche la concorrente in un reality in onda h24. Ma come starà vivendo il bel Francesco le avventure di mamma Simona sotto il cielo di Cinecittà? E cosa avrà pensato quando (quasi) tutti i concorrenti hanno fatto il suo nome per farla fuori dalla casa più spiata d’Italia?

La domanda è d’obbligo: che effetto fa avere una mamma che vive, h24, sotto le telecamere?

È strano. Stranissimo. Non vorrei essere nei suoi panni perché stare 24h su 24h, sotto le telecamere, non è così facile. Mi mancano le nostre telefonate e il nostro confrontarci, quotidianamente, su quello che ci accade. Che poi è quello che fanno tutti i figli con le proprie madri. Ora sto lavorando come doppiatore a Cinecittà e ogni volta che qualcuno mi incontra, la prima cosa che mi chiede è: “A Francè stai andà da tu’ madre?” 

Da figlio diventa una dipendenza la sua presenza in video?

La verità? No, ma non per chissà quale motivo. Il lavoro e la famiglia, com’è giusto che sia, non mi permettono di stare incollato davanti alla Tv e poi, avendo capito che lei, lì, non recita, che la guardo a fare? La conosco sin troppo bene. Che piaccia o meno, mia madre, è davvero così. Io, se fossi stato lì dentro, avrei detto un sacco di quelle bugie e, magari, mi sarei anche nascosto dietro una maschera, lei, invece, no. Poco m’interessano le dinamiche del gioco, piuttosto m’interessa vedere come sta, quello sì.  

Secondo te chi vincerà il duello tra mamma Simona e Flaherty?

Non ne ho proprio idea. Da una parte vorrei tanto che tornasse a casa, mentre dall’altra mi piacerebbe vederla vincitrice. 

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Quando Simona ti parlò dell’ipotesi di partecipare al reality di Canale5?

Penso di esser stato il primo a dirle di accettare.

Strano…

No, perché penso da sempre che è giusto fare nuove esperienze. In un contesto come quello del GF Vip puoi metterti in discussione come in poche altre situazioni al mondo. Non dimentichiamoci che il GF è pur sempre un esperimento interessante e poi, Simona, ha l’età e l’esperienza per farlo.

Non pensi che un programma come quello possa nuocere gravemente alla sua immagine?

Penso che l’immagine, un individuo, se la crei ogni giorno. O almeno questo accade a me. Poi non mi piace mai parlare d’immagine ma, piuttosto, di personalità. 

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La scusa, forse ironica, dei soldi per mantenere gli studi ai nipoti ti ha divertito o, piuttosto, ti ha fatto arrabbiare?

Mi ha divertito, tanto, ma allo stesso tempo mi ha fatto capire quanto sono fortunato ad avere una mamma così, e quanto sono fortunati i miei figli ad avere una nonna come lei. Mi è dispiaciuto, magari, il percepito della gente sui social…

In un momento di debolezza tua mamma ha confessato che tra te e Tognazzi, se potesse scegliere, preferirebbe dentro la casa di Cinecittà suo marito…

(ride, ndr) Ma anch’io avrei preferito suo marito! Ricky è il mio idolo: gli andrebbe fatta una statua! Star dietro ad una come mia madre non è così facile come può sembrare. Battute a parte, è una persona meravigliosa che mi ha dato la possibilità di essere, in un certo modo, anche suo figlio.

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Tua mamma è forse la più friendly di tutti. Da dove nasce questo suo forte amore nei confronti della comunità gay?

Lei mi ha insegnato la libertà e se io sono così libero, così come lo sono anche i miei figli, è sicuramente merito suo! Non so dirti se il merito è della sua cultura, o del nostro essere una grande famiglia allargata. Sono così aperto che per me non dovrebbero esistere neanche i vari Pride, perché il mondo gay dovrebbe già avere tutti i diritti possibili. Sono molto meno aperto, invece, con gli omofobi. Non mi piace l’ottusità e chi non vuole andare oltre i propri confini. 

Quasi tutti gli altri coinquilini l’hanno nominata. Ti ferisce come cosa, o in fondo fa parte del gioco?

Ci sta, ma non mi ferisce perché le dinamiche interne sono un qualcosa dove noi, da spettatori, possiamo solo stare a guardare. Lì, poi, è tutto amplificato. I vari inquilini vivono le emozioni, belle o brutte che siano, al 1000 x 1000. Non capisco, invece, quando nei vari piccoli litigi si dicono: “Tu mi stai giudicando”. È normale dare dei giudizi, non lo è avere dei pregiudizi. 

La lite con il fratello di Belén non t’infastidisce?

No! Mi sembrano le classiche discussioni tra mamma e figlio. Hanno due età diverse e, alla fin fine, ci può anche stare. E ti dirò: per certi versi, posso essere anche d’accordo con Jeremias, conoscendo bene Simona, ma poi quando uno dice, al di là dei motivi della discussione: “Io giovane lo sono stata, mentre tu intelligente no!” vinci a mani basse.

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Tu avresti mai preso in considerazione l’idea di partecipare al reality assiema. tua madre?

No, per nulla al mondo, anzi. Poi abbiamo già fatto altre cose insieme.

In effetti, voi avete gareggiato assieme nella prima edizione di Pechino Express. Che ricordo hai di quell’esperienza?

Un’esperienza devastante dal punto di vista fisico e nevrotico, ma bellissima sotto tutti gli altri aspetti. Mai come in quell’esperienza ho conosciuto mia madre. Tra le tante discussioni fatte, inevitabili in quel contesto, ci siamo anche divertiti e amati come non mai. 

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È difficile essere figlio di due genitori così importanti?

Lo è stato nella fase adolescenziale, quello sì, poi ho recuperato in corso d’opera. Sicuramente ho sempre dovuto dimostrare un po’ di più, rispetto agli altri, ma ci sta.  Se mi fossi soffermato a pensare: “Sono il figlio di” non avrei combinato niente. Sono orgoglioso di avere due genitori come loro. 

E oggi cosa fai?

Oggi la mia vita è il teatro, ho una compagnia che si chiama Formi4, e il doppiaggio.

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fabulousone 6.10.17 - 14:55

Friendly? Amore nei confronti della comunità gay? Ma per piacere... Un minimo di memoria, please. Tra l'altro, ancora con sta cosa delle fantomatiche icone gay, come se i gay in quanto gay dovessero mettersi a idolatrare... ma basta... è una cosa umiliante e ridicola.

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