Purtroppo essere omosessuali non significa affatto essere immuni dal condizionamento sessista e patriarcale. Molti gay, ad esempio, pur avendo le loro icone musicali o artistiche femminili, usando il registro scherzoso e goliardico a volte sviliscono le donne e tendono a ridicolizzarle.
Michael Henry, comico americano, ha pubblicato di recente un video su YouTube in cui prende di mira proprio la misoginia degli uomini gay, mostrando che, quando si parla di donne, gli omosessuali di fatto ragionano più o meno come gli uomini eterosessuali, anche se in assenza di interesse sessuale.
Nel video, ai bordi di una piscina, Michael Henry e un amico si raccontano quanto sarebbe bello essere una donna: “Sono così forti”, “Possono andare dappertutto”, “Qualcuno gli offre sempre da bere”. “Se fossi donna chi vorresti essere?”, chiede l’amico a Henry, al che lui indica una delle due ragazze sedute in acqua: “È sexy, ha un fisico magnifico e dev’essere una che ci sa fare”, “Anche la sua amica è carina, chissà perché si copre così tanto”. La diretta interessata a quel punto replica: “Ho il costume intero perché ho la cicatrice del parto… La mia vagina era troppo piccola per far uscire il bambino che ho tenuto in pancia per nove mesi”. Alla parola “vagina”, i due ragazzi gay inorridiscono: “Siete misogini come tutti gli altri uomini” – dicono le ragazze – “Ma siamo gay, come possiamo essere misogini? Siamo più femminili di voi!”, rispondono i due, riproponendo il tipico fraintendimento secondo il quale gli omosessuali maschi sono sempre e comunque amici delle donne.
Tutti gli apprezzamenti e le critiche che i due amici rivolgono alle ragazze fanno riferimento al loro aspetto fisico: il valore di una donna sembra essere dato da quanto il suo corpo si rivela in grado di ottenere l’attenzione e la considerazione degli uomini. Il comico mostra insomma come misoginia e maschilismo si annidino anche tra gli omosessuali: è così radicata l’idea che il valore e il fascino di una donna si misurino in relazione alla seduttività e alla sua capacità di essere scelta dagli uomini, che persino gli uomini gay – seppur a loro volta vittime abituali di pregiudizi – spesso si rivelano sessisti .
Alcuni gay è per questo probabilmente che trovano le lesbiche poco interessanti o addirittura meritevoli di essere prese in giro: non soddisfano la loro idea stereotipata di femminilità e non ricercano l’attenzione maschile. Misoginia e machismo (quest’ultimo è un problema che tocca anche le lesbiche stesse, tra l’altro) non sono affatto assenti nella comunità LGBT, e sono anzi temi che non vengono affrontati adeguatamente.
Il giornalista gay Jamie Tabberer,in un editoriale sul quotidiano britannico Indipendent, ha messo sotto accusa le “molteplici sottili sfumature di sessismo proprie degli uomini gay”. I maschi omosessuali, scrive, devono “riconoscere di avere un problema di misoginia”: “sono disgustati e spaventati dalla femminilità, a meno che non sia neutralizzata, resa uno scherzo, una valvola di sfogo nella forma di uno show televisivo”.
“È stata l’attrice Rose McGowan che per prima mi ha fatto rendere conto del privilegio che abbiamo come omosessuali maschi” scrive Tabberer. “I maschi gay sono misogini quanto gli uomini etero, se non di più”, ha detto l’attrice in un podcast con lo scrittore Brett Easton Ellis del 2014. “Non ho sentito nessuno nella comunità gay, nessun uomo omosessuale prendere posizione per le donne”.
Tabberer prende in considerazione anche la questione delle icone gay, spesso citate come prova dell’amore degli omosessuali per le donne: “Prima io mi sentivo in dovere di fare commenti dispregiativi sull’aspetto esteriore delle mie amiche. Soprattutto se non erano abbastanza glamour. Amiamo le dive, da Marlene a Madonna a Ariana Grande, almeno finché non smettono di essere perfette” Tabberer cita anche l’ossessione della comunità gay per l’estetica della virilità. La femminilità o, meglio, l’effeminatezza, è ancora troppo spesso un tabù: “La femminilità, qualunque cosa essa sia, è una parola dispregiativa, significa essere di minor valore. Viene bandita”.
Fino a quando gli omosessuali non inizieranno a riconoscere la loro esplicita o latente misoginia, la vera uguaglianza continuerà a essere irrealizzabile. La comunità gay con la sua presenza e le sue battaglie mette in discussione molti luoghi comuni, è bene che non continui a rinforzare quelli che ancora affliggono le donne.
La lotta che dobbiamo portare avanti deve essere inclusiva, il sistema che va superato è lo stesso e, per farlo, la solidarietà tra istanze LGBT e femministe è fondamentale, come ricorda in questo video sulla misoginia nella comunità gay, l’attivista e comico Gabe Gonzalez:
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Tancredi Aprile...la tua analisi non fa una piega ! Oltretutto non solo i gay odiano le donne, ma odiano allegramente tutti gli altri gay che sono visti come "rivali" e sono sempre pronti ad affrontarsi in un vero e proprio "duello rusticano" per aggiudicarsi il cazzo di qualche camionista turco...alla faccia della tanto decantata "Comunita' gay" che non esiste proprio.
Non condivido. Vedo poca, pochissima misoginia tra i gay, a maggior ragione se raffrontata con la misandria, il moralismo e il bigottismo che riscontro tra le lesbiche e le femministe di questo Paese. Rido, per non piangere, a leggere che i gay sarebbero dei privilegiati. E' il colmo. Sono tutt'ora discriminati in qualsiasi campo, trattati come malati, insultati quando si dichiarano gay ai propri compagni di scuola, ai propri genitori, quando si tengono per mano, quando vanno a unirsi civilmente, già, perché tutt'ora non possono sposarsi, e persino quando fanno i viaggi della speranza per realizzare il loro sogno di diventare papà. Cornuti e mazziati, letteralmente. Mi spiace ma non ci sto minimamente a sentirmi un privilegiato, tanto meno uno che discrimina e persino odia. No. Proprio NO.