Non fatevi ingannare. Grace and Frankie non è una commedia leggera per giovani, né una storia rivolta al pubblico di terza età odierno. Sono troppe le differenze culturali, per non dire antropologiche, degli anziani del 2016 per cercare loro come pubblico di riferimento.
È una serie che parla a noi per come saremo a 70 anni. In fin dei conti ad oggi è ancora una ipotesi improbabile avere un marito che a 70 anni suonati ti dice di essere gay e di volersi sposare col tuo miglior amico. Certo, in Italia da almeno dieci anni siamo abituati a tutto con la saga Lario-Berlusconi, ma qui andiamo ben oltre. Abbiamo tre mostri sacri: Grace-Jane Fonda (splendida), Frankie-Lily Tomlin (che è pure lesbica dichiarata) e Martin Sheen, che narrano la storia di due famiglie che devono far fronte al matrimonio gay dei due amici di una vita. Ma soprattutto devono far fronte alle reazioni di due donne che all’alba dei 70 anni si ritrovano a convivere forzatamente in una casa al mare con tutte le loro abitudini e differenze. Grace, donna manager di successo emotivamente glaciale, che trova sostegno solo nell’alcol visto la famiglia anaffettiva che si ritrova. Frankie alternativa, ecologista, figlia dell’età dell’acquario e di tutti i suoi fallimenti. E i due mariti (Sol e Robert) che alla tenera età di 70 anni si ritrovano a cambiare modo di vivere, a uscire dalla repressione e a dichiarare al mondo che sono una coppia gay.
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