Esce al cinema per soli due giorni, oggi e domani, l’originale documentario di Sophie Fiennes Grace Jones: Bloodlight and Bami.
Grazie a Officine Ubu celebriamo l’icona gay più ‘animalesca’ degli anni ’80, la pantera giamaicana di almeno due capolavori incontestabili, Libertango – I’ve seen that face before e Slave to The Rhythm. Avevamo chiacchierato al Torino Film Festival con la regista, Sophie Fiennes che ci aveva dichiarato: “Gli omosessuali sono stati i primi a scoprirla e ad amarla, a vedere la sua forza”.
Nella clip potete vedere un estratto dei suoi mirabolanti show in cui, quasi settantenne, ricrea la splendida Love is The Drug indossando uno degli adorati cappelli del celebre modista londinese Philip Treacy. Love is The Drug impazzava nelle discoteche gay degli anni Ottanta ed è tratto dall’album Warm Leatherette del 1980. È la cover di un celebre brano omonimo dei Roxy Music di cinque anni prima.
Nell’interessante documentario Grace Jones: Bloodlight and Bami di Sophie Fiennes, sorella dei noti attori Ralph e Joseph, è possibile vedere lunghe scene di questi adrenalinici spettacoli alternati a momenti intimi nella famiglia giamaicana di Grace a cui è legatissima. Bloodlight è la luce rossa delle sale di registrazione e Bami una focaccia tipica giamaicana di tapioca e farina. Nella scena più toccante, Grace ritrova a Parigi il padre di suo figlio Paulo, l’illustratore Jean-Paul Goude, autore di tutte le celebri copertine dei suoi dischi.
Non perdetevi l’occasione al volo di vederlo: ricordiamo che lo trovate in sala solo oggi e domani.
Roberto Schinardi
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