Agosto inoltrato con una tv generalista sempre più traboccante repliche su repliche, con programmi già visti, rivisti e riciclati all’infinito. Ed è qui che torniamo noi, come ogni lunedì mattina, con il nostro palinsesto queer tra tv tradizionale e piattaforme streaming.
7 giorni di cinematografia pura tra documentari e lungometraggi, titoli tratti da storie realmente accadute e premi Oscar, in attesa di una prima serata generalista più inclusiva nella sua rappresentazione lgbtqia+.
Lunedì 7 agosto, A Wong Foo, grazie di tutto Julie Newmar – ore 23:27, Rete 4
A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar di Beeban Kidron fu la vera e propria risposta statunitense all’australiano Priscilla, la regina del deserto, l’anno prima campione d’incassi e fresco di Oscar per i costumi. Scritto da Douglas Carter Beane, A Wong Foo vedeva Patrick Swayze, Wesley Snipes e John Leguizamo nei panni di tre drag queen. Scelte di casting tutt’altro che scontate per l’epoca, visto e considerato che il primo era un sex symbol sulla cresta dell’onda grazie a titoli come Dirty Dancing – Balli proibiti, Ghost e Point Break, mentre il secondo, pochi anni dopo cacciatori di vampiri in Blade, aveva da poco affiancato Sly Stallone in un action come Demolition Man. Lo stesso Leguizamo si era fatto vedere in Die Hard 2, Carlito’s Way ed era stato Luigi in Super Mario Bros.
Gary Oldman, Viggo Mortensen e Mel Gibson furono contattati per interpretare Vida Boheme, parte poi andata a Patrick Swayze, che fu scelto dopo aver improvvisato un monologo in cui interpretava un ragazzo effeminato preso in giro dai suoi compagni per la sua passione per la danza. La Julie Newmar del titolo non solo esiste ma si concesse anche un cameo, insieme a Robin Williams, RuPaul e Naomi Campbell, ed è nota soprattutto per il ruolo di Catwoman nella serie televisiva Batman.
La trama del film, che incassò quasi 50 milioni di dollari in tutto il mondo, ruotava attorno a Noxeema Jackson, Vida Boheme e Chi Chi Rodriguez, tre drag queen in viaggio da New York a Hollywood per partecipare all’elezione della drag più bella. Guidano una Cadillac decapottabile del 1967, amano divertirsi e adorano lo scandalo, ma un guasto imprevisto le costringerà a fermarsi in una piccola cittadina del Midwest abitata per lo più da uomini maschilisti e donne sottomesse, ai quali le appariscenti e ingombranti ospiti riusciranno, però, a regalare un po’ di fantasia e colore.
Martedì 8 agosto, Mucho mucho amor: la leggenda di Walter Mercado – Netflix
Walter Mercado, iconico astrologo gender non conforming, ha tenuto incollati alla televisione 120 milioni di spettatori ispanoamericani ogni giorno per decenni grazie alla sua stravaganza e positività, per poi sparire dalla vita pubblica. Mucho mucho amor è diretto dai premiati documentaristi Cristina Costantini (Science Fair) e Kareem Tabsch (The Last Resort) e prodotto da Alex Fumero (I Think You Should Leave with Tim Robinson.
Mercoledì 9 agosto, Tutto su mia Madre – Prime Video
Il 17 settembre del 1999 usciva nelle sale d’Italia Tutto su Mia Madre, indiscusso capolavoro di Pedro Almodovar, presentato in concorso al 52º Festival di Cannes e uscito vittorioso dalla Croisette grazie alla miglior regia. All’epoca la pellicola incassò quasi 8 milioni di euro solo in Italia, e ben 70 in tutto il mondo dopo esserne costati solo 4. Il film vise poi tutto quel che c’era da vincere. Il Premio Oscar come miglior film straniero, il Golden Globe, due Bafta, due National Board of Review Award, 3 Efa, un Cèsar, un David di Donatello, un Satellite Award e 7 Goya. Grazie a Tutto su Mia Madre il regista spagnolo entrò nell’Olimpo della cinematografia internazionale, cavalcando un genere, il melò, per tramutarlo in altro.
Tragedia e commedia, lacrime e risate, tra sieropositività, omosessualità, genitorialità e transessualità, cinema e teatro. Manuela, coordinatrice dell’organizzazione nazionale per i trapianti, perde in un incidente stradale il figlio diciassettenne Esteban: era il giorno del compleanno del ragazzo e insieme erano andati a teatro a vedere “Un Tram Chiamato Desiderio”, interpretato dalla nota attrice Huma Rojo. Sconvolta dal dolore Manuela decide di tornare da Madrid a Barcellona per rintracciare il padre del figlio, anche lui di nome Esteban, una donna transessuale che non vede da diciotto anni di nome Lola.
Trama ormai diventata celebre, per un film che chiuse il millennio passato con potenza e malinconia, un inno a tutte le donne e a detta di Almodovar a quella “normalità” che “non va guardata con tolleranza, ma con naturalezza. La tolleranza implica un giudizio morale imposto da fedi politiche o sociali. La naturalezza, invece, riflette semplicemente la normalità“.
Giovedì 10 agosto, Un amore Segreto – Netflix
Un amore Segreto racconta l’incredibile storia d’amore lunga quasi settant’anni di Pat Henschel e Terry Donahue, la giocatrice di baseball professionista che ha ispirato il film di successo Ragazze Vincenti. Nel film, tuttavia, non veniva approfondita la vera storia delle due donne, rimasta un segreto per la maggior parte delle loro vite. Questo documentario segue Terry e Pat sin dal loro primo incontro, ne racconta la carriera a Chicago, il coming out di fronte alle rispettive famiglie conservatrici e i dubbi riguardanti il matrimonio. Il loro amore si dimostra forte fino alla fine, anche davanti alle difficoltà dovute alla vecchiaia e alla malattia.
Venerdì 11 agosto, Prima che sia Notte – ore 15:08, Iris
Il 3 settembre del 2000 Prima che sia notte di Julian Schnabel incantava la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia. La giuria guidata da Miloš Forman premiò l’opera seconda di Schnabel con un Leone d’Argento e una più che meritata Coppa Volpi a Javier Bardem, eletto miglior attore della manifestazione e all’epoca poco più che 30enne. L’anno dopo Bardem divenne il primo attore spagnolo di sempre ad essere candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista. Javier interpretava Reinaldo Arenas, uno dei più grandi scrittori cubani di sempre, morto suicida a New York nel 1990, prima che l’AIDS completasse la sua opera distruttiva.
Scrittore e omosessuale: due colpe imperdonabili per il regime castrista, che perseguitò Arenas, lo incarcerò, cercò di annientarlo colpendolo negli affetti, trasformando in delatori i suoi amici, obbligandolo all’umiliazione di una “confessione” e a una “riabilitazione” peggiore della prigionia. Arenas riuscì a fuggire, ma la condizione dell’esule gli fece scoprire altri orrori: l’ipocrisia della sinistra occidentale, viziata dal mito della rivoluzione cubana, la solitudine. Cambiando il proprio cognome sul passaporto riuscì ad arrivare a New York, dove nel 1987 gli venne diagnosticato l’AIDS. Qui scrisse la sua autobiografia, da cui il film è tratto e che in Italia è edita da Guanda, inserita nella lista dei dieci migliori libri dell’anno 1993 dal New York Times. Arenas si suicidò nel 1990 con un’overdose di droga e di alcol, lasciando un biglietto con scritto, «Vi lascio in eredità tutte le mie paure, ma anche la speranza che presto Cuba sia libera».
Sul set della pellicola anche Johnny Depp, che interpretava sia il ruolo di Bon Bon che quello del tenente, e Sean Penn.
Sabato 12 agosto, Any Day Now – Prime Video
Rudy Donatello si guadagna da vivere esibendosi come drag queen in un locale di Los Angeles. Una sera conosce il velato vice procuratore distrettuale Paul Fliger, con cui ha un fugace rapporto sessuale. Quando la vicina di casa di Rudy, la tossicodipendente Marianna, viene arrestata, il figlio di lei viene affidato ai servizi sociali. Il figlio è un ragazzo di 14 anni con la sindrome di Down.
Diretto da Travis Fine, tratto da una storia vera con protagonisti Alan Cumming e Garret Dillahunt. Ha vinto decine di riconoscimenti, compreso il GLAAD Media Awards 2013 come miglior film ad uscita limitata.
Domenica 13 agosto, Chiamatemi Helen – RaiPlay
Berlino, terzo millennio. Un padre scopre in aeroporto la riassegnazione di genere alla quale è andata incontra sua figlia, Helen, rimasta per un anno a San Francisco. La defunta madre della giovane sapeva della volontà della figlia, così come la sua professoressa. L’uomo fatica a capire, mentre a scuola Helen è vittima di bullismo transfobico…
Film tv tedesco di Gregor Schnitzler, in Italia è arrivato direttamente su Rai2 nel 2018. Ora è disponibile on line.
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