Il brillante risultato del Partito Democratico guidato da Elly Schlein alle Elezioni Europee indurrà alcune riflessioni?
Dovrebbe riflettere chi ha lungamente ironizzato sulla presunta sofisticazione radical chic di Schlein: gli Italiani sono più armocromisti di quanto si immagini.
Dovrebbe riflettere chi ha protestato sul mosaico di candidature: troppo a destra, troppo a sinistra, troppo questo e troppo quest’altro. Forse si sta cercando di abbracciare la complessità e al contempo mantenere coerenza rispetto al proprio nome di Partito Democratico.
Dovrebbe riflettere chi invoca il pensiero liberale, fuori e dentro il PD, denunciandone una “svolta populista” che avrebbe allontanato il partito dal consenso al centro. Il PD è il primo partito di una città come Milano, città motore del paese, ma è anche il primo partito nel Sud del paese. Forse grazie proprio all’approccio corale e aggregativo fortemente voluto da Schlein. Il PD è anche la più grande forza di sinistra nel Parlamento Europeo: al contempo vede crescere alla sua sinistra l’Alleanza Verdi e Sinistra.
Dovrebbe riflettere chi ha velatamente avanzato un niet fobico, chi ha strepitato sulla presunta “segretaria genderfluid”. Schlein ha fatto sentire il supporto del PD alle istanze LGBTIAQ+, ha chiuso la campagna elettorale a fianco di Alessandro Zan. Al contempo ha inter-sezionato gli urgenti temi della comunità LGBTIAQ+ italiana (matrimonio, famiglie omogenitoriali, giovani trans) al più ampio e ingarbugliato disastro legato a povertà, salute e lavoro.
Dovrebbe riflettere Giorgia Meloni. Il PD diminuisce il distacco da Fratelli d’Italia. Non solo. I partiti del governo Meloni hanno preso il 41% dei voti, ma il 48% dei votanti ha mandato un segnale di dissenso al suo governo e più della metà di chi ha votato contro la coalizione di destra, si è fidata del PD di Elly Schlein.
Dovrebbero riflettere tutti gli over 30. Il Partito Democratico di Elly Schlein è di gran lunga il partito più votato dagli under 30.
Dovrebbero riflettere anche Elly Schlein sul mandato europeo di questo risultato alle urne: il Partito Democratico ora deve lottare con il suo gruppo socialdemocratico Social and Democrats a Strasburgo per evitare che l’Ecr di Giorgia Meloni partecipi a una maggioranza “di governo” nel Parlamento Europeo con i voti del PD.
Questa vittoria politica deve immediatamente incidere sul futuro dell’Unione Europea, portandola nella direzione che gli elettori del PD hanno chiesto. E no, non hanno chiesto di votare insieme agli eurodeputati dell’estrema destra di Giorgia Meloni.
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