IL RE È UDO

Il magnetico attore tedesco Udo Kier, protetto di Fassbinder e feticcio di Lars Von Trier, ci parla dei grandi con cui ha lavorato, da Gus Van Sant a Madonna.

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Non è un personaggio facile, Udo Kier, magnetico attore tedesco specializzato in ruoli da cattivo, protetto del grande Fassbinder di cui si dice sia stato amante (ma prima dell’intervista Udo ha imposto nessuna domanda sulla sua vita privata) e poi feticcio di Lars Von Trier che ha voluto in quasi tutti i suoi lavori. Filmografia sterminata, la sua, che comprende anche il memorabile ruolo di Hans in Belli e dannati di Gus Van Sant, e i leggendari Dracula e Frankenstein dei superhippy Blood for Dracula e Flesh for Frankenstein di Paul Morrissey. Occhi chiarissimi di una limpidezza cristallina, l’enigmatico Udo Kier, ospite di Da Sodoma a Hollywood, porta benissimo i suoi 61 anni ed emana un fascino algido e misterioso che mette un po’ a disagio.
Ci parli un po’ del suo bizzarro ruolo di ‘Madame’ nel film che sta girando, ‘House of Boys’ di Jean-Claude Schlim
Il film è ambientato negli anni ’80, appena scoppiata l’epidemia dell’Aids, quando ancora non si capiva di che cosa si trattava e c’era tanta paura, persino il terrore di infettarsi stringendosi la mano. Madame è il proprietario dell’hotel in cui è ambientato il film. Il venerdì sera si traveste e si esibisce in uno show. Ricorda un po’ il mio ruolo in My Own Private Idaho.

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Lei ha lavorato con molti registi famosi… Come ha conosciuto Fassbinder?
Ci siamo conosciuti a Colonia, era un giovane uomo affascinante. Non sapevo che fosse un regista. Lo rividi su una rivista in un articolo dal titolo Il genio e l’alcolizzato quand’ero a Londra a studiare inglese e mi dissi: «Io conosco quest’uomo!». Ci vedemmo nuovamente in Germania e poi iniziammo a lavorare insieme. Ho imparato moltissimo da lui. Quando morì mi resi conto di quanto era grande e geniale, di quanta energia aveva per fare così tanti film in così poco tempo per poi andarsene così giovane. Io e Fassbinder siamo stati molto intimi, ma allora non mi rendevo conto della sua importanza.

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Com’era sul set?
Era un regista molto esigente, sapeva perfettamente quello che voleva dai suoi attori. Lavorava tantissimo e tendeva a creare il suo gruppo ristretto costituito sempre dalle stesse persone. Comunque era molto timido. Mi ricordo che Jeanne Moreau un giorno gli chiese: «Come vuoi che io sia?» e lui rispose: «Strepitosa».
E come entrò nel giro della Factory di Warhol?
Conobbi Paul Morrissey sull’aereo
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E come entrò nel giro della Factory di Warhol?
Conobbi Paul Morrissey sull’aereo, stavo tornando da Roma. Era seduto vicino a me, mi chiese che cosa facevo. Gli dissi di essere un attore. Mi chiese il numero di telefono e poi mi contattò. E così firmai un contratto per essere Frankenstein e poi Dracula anche se per questo ruolo c’erano molti contendenti. Girammo a Cinecittà, mi ricordo che eravamo sempre in una trattoria a bere ottimo vino.
Come mai ha interpretato spesso personaggi di cattivi, spesso mostruosi? Che cosa l’affascina di questi ruoli?
Forse perché nella mia vita privata sono l’esatto opposto: mi piace occuparmi di giardinaggio, ho tre cani, nella mia casa californiana colleziono opere di Giacometti. Per interpretare il diavolo devi essere un angelo, dopotutto il diavolo è semplicemente un angelo decaduto. È più divertente recitare parti malvagie. E poi per il pubblico il cattivo è un personaggio sempre più interessante.
E l’esperienza con Gus Van Sant?
Ci siamo conosciuti a Berlino ma non aveva ancora trovato i soldi per fare il film. Quando mi disse che dovevo recitare con Keanu Reeves non sapevo nemmeno chi fosse, dopotutto allora non era tanto famoso. Gus mi scrisse poi una lettera in cui mi diceva che aveva trovato i finanziamenti e mi spiegava il personaggio di Hans (in ‘Belli e dannati’, n.d.r.). Gli sono molto grato. Mi volle poi anche per ‘Cowgirl, il nuovo sesso’. Siamo diventati amici, ogni tanto ci sentiamo, ci facciamo sempre gli auguri per Natale.

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I ruoli di Hans e di Madame sono gli unici gay della sua carriera?
Sì, tutti erano gelosi perché andavo a letto con Keanu Reeves e River Phoenix! Comunque un ruolo mi interessa a prescindere dalla sessualità. Madame è un ruolo gay ma non solo, quando lavora dietro al bancone ha dei baffi molto maschili!
Che cosa pensa degli attori che parlano liberamente della propria sessualità?
Io non lo faccio mai e non lo farò adesso. Ho bisogno di privacy. Sono sempre molto esposto pubblicamente, nessuno deve sapere con chi vado a letto, non ha nulla a che fare con la mia professione. La mia vita è ‘my own private Idaho’.
Anche con Lars Von Trier ha un rapporto particolare?
Vidi ‘L’elemento del crimine’ nel 1984 al Festival di Mannheim dove presentavo in concorso il cortometraggio ‘The Last Trip To Harrisburg’ e ne rimasi affascinato. Volevo assolutamente conoscere il regista. Vidi questo giovane in giacca di pelle e scarpe da tennis che mi propose il ruolo di Giasone in ‘Medea’ per la tv danese. Mi disse di non lavarmi più i capelli e di non farmi più la barba, voleva che avessi l’aspetto di un barbone. Ora siamo legati da una forte amicizia, sono il padrino di sua figlia Agnes. Sarò nel cast di ‘Wasington’ mentre per ora ‘Dimension’ e il seguito de ‘Il Regno’ sono sospesi.
Il suo Lillebrod di ‘The Kingdom’ è uno dei ‘diversi’ più buoni che abbia mai interpretato nonostante l’aspetto mostruoso…
È stato uno dei ruoli più difficili che abbia mai fatto. Il trucco era pesantissimo, con tutto quel sangue e quel grande stomaco. Grida sempre di voler morire perché non vuole essere cattivo. È stata una grande esperienza, sono fortunato a lavorare spesso con Lars.

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Ma è dispotico come si dice?
Non gli piacciono gli attori. Io lo conosco bene, sul set è molto nervoso. Non vuole che gli si chieda nulla, se lo si fa risponde: “allora improvvisa” come è successo a me sul set di ‘Dancer in the Dark’. Personalmente comunque è adorabile, è molto sarcastico e intelligente, ha una vita molto normale: gli piace stare coi figli e fare canoa.
E di Madonna che mi dice?
Il mio agente a New York mi propose il video ‘Deeper and Deeper’ e un’apparizione nel libro ‘Sex’. Mi ritrovai in mezzo a tutti questi ragazzi nudi in un nightclub. È stato divertente! Non l’ho più vista però, non siamo amici. Mi piace e io le piaccio ma non è la persona che mi chiederebbe: “Che cosa hai mangiato oggi?”.
Una curiosità: è vero che la versione di ‘Spermula’ che circola è tagliata e, tra le altre, manca una famosa scena di sesso collettivo?
Sì, è vero. Credo che sia un grande film, il titolo vero del film era ‘L’amour est un fleuve en Russie’ (‘L’amore è un fiume in Russia’, n.d.r.) ma il produttore impose quel titolo. Comunque non rivedo spesso i miei film…
Con chi le piacerebbe lavorare?
François Ozon e David Lynch.
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