Al Teatro di Rifredi va in scena Helly, unospettacolo che ritrae il mondo virtuale delle chat, un fenomeno ormai dilagante che in molti casi si sostituisce ai tradizionali canali di comunicazione.
Massimo Stinco, autore e regista dello spettacolo, ha scritto il testo chattando notti intere nel web di gaytoscana, dove ha raccolto le storie dei tanti ragazzi che si avvicinano, si cercano, si incontrano nei territori della rete, traducendo il loro linguaggio in una drammaturgia teatrale. E dal popolo di gaytoscana stinco ha scelto anche comparse e figuranti dello spettacolo.
Helly (letteralmente Infernino) è il nome che i tre protagonisti dello spettacolo hanno dato al loro computer, la scatola magica che da’ vita ai loro sogni, alle loro ossessioni: il sesso, il desiderio di qualcuno che manca, il bisogno di colmare un assenza…
Helly troneggia al centro di una stanza asettica, bianca, glaciale, claustrofobica.
Tre ragazzi hanno inconsciamente deciso di chiudere col mondo e di comunicare solo virtualmente. Brian, Lorenzo e Davis comunicano soprattutto con se stessi e con i loro sogni, o attraverso i loro sogni. Comunicano con entità ignote o quasi partorite dall’utero oceanico di internet, forse frutto di bisogni e fantasie personali.
I tre giovani “amici”, quasi anime senza corpo, forse malati, forse emarginati, forse semplicemente “diversi”, hanno difficoltà a REAL-izzare la comunicazione, a umanizzare, a rendere fisicamente tangibili e visibili le creature emanate dalla “scatola magica” di Helly, il loro computer al quale hanno dato (a “lui” sì) un nome. Helly è per loro l’unica fonte di comunicazione.
E diventa per loro una vera ossessione.
Brian, Lorenzo e Davis amano sognare e sono dei grandi sognatori. Non vogliono scendere dal sogno ma anzi continuare a navigare in esso. Anche le loro attività (reali?) hanno a che fare in qualche modo col sogno essendo tutti artisti e innamorati del cinema e della musica.
La drammaturgia di Helly è minimalista, a tratti anche volutamente vuota e banale, e i dialoghi quasi non esistono essendo in realtà percorsi individuali che fanno fatica ad incontrarsi. L’intenzione è quella di creare un effetto: le parole passano, si incontrano appena, si sfiorano a volte, si scontrano e vanno. In Helly la parola è quasi soprattutto “letta” e non ascoltata.
Il pubblico assiste a vere e proprie “chattate” (comunicazioni via internet) gigantesche.
E’ un teatro giovane, moderno, attuale, psichedelico, d’immagine, di suoni, musiche, ma anche poetico a tratti, struggente.
Teatro Di Rifredi – Pupi E Fresedde, Via Vittorio Emanuele, 303 – 50134 Firenze, tel. 055.422.03.61/2 – fax 055.422.14.53
Da giovedì 5 a sabato 7 aprile ore 21.00
MBA PRODUZIONI – MM Teatro presentano in prima nazionale uno spettacolo di Massimo Stinco
HELLY – virus oniricoSSESSivo
con Andrea Belelli – Marco Faccenda – Moris Verdiani
www.toscanateatro.it; e-mail: staff@toscanateatro.it
di Christian Panicucci
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