IL ‘VOTO GAY’ REGIONE PER REGIONE

Ecco i risultati del sondaggio elettorale di Gay.it. La sinistra trionfa in Toscana, Campania e Lazio, ma è punita in Emilia e Umbria. Voti gay decisivi in Puglia, Veneto e Piemonte.

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7 min. di lettura

PISA – I gay scelgono la sinistra, e la loro scelta potrebbe essere decisiva per il risultato finale in molte Regioni alle prossime elezioni del 3 e 4 aprile. E’ quanto emerge dal sondaggio online effettuato da Gay.it la scorsa settimana, che ha raccolto 8540 risposte da tutta Italia da parte dei lettori del sito.
L’elettorato omosessuale premia le coalizioni che si sono impegnate concretamente per i diritti di gay e lesbiche, mentre non garantisce il voto a quelle amministrazioni di centrosinistra che non hanno fatto passi concreti.
Nella popolazione omosessuale, infatti, circa i tre quarti degli elettori hanno intenzione di votare per il centrosinistra in regioni come la Toscana, la Campania, la Puglia e il Lazio.
Sostegno tiepido ai candidati dell’Unione, invece, in Emilia Romagna e Umbria. Segno che laddove il centrosinistra non compie atti concreti in favore della comunità glbt (gay, lesbica, bisessuale e transessuale) può perdere pericolosamente il ‘voto gay’.
Quasi un omosessuale su tre, infine, voterà per il centrodestra in Lombardia, Veneto e Liguria.
Ma vediamo i dati in dettaglio.
AbruzzoI dati relativi alla regione Abruzzo evidenziano che oltre il 74% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Ottaviano Del Turco, mentre alle elezioni del 2000 il centro sinistra raccolse il 49,8% dei voti. Solo nel 23% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 49,3% degli elettori.
CalabriaIn Calabria oltre il 74% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Agazio Loiero, mentre alle elezioni del 2000 il centro sinistra raccolse il 48,7% dei voti. Solo nel 21,8% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 49,8% degli elettori.
CampaniaI dati relativi alla regione Campania evidenziano che oltre il 75,4% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Bassolino, mentre alle elezioni del 2000 il centro sinistra raccolse il 54,2% dei voti, e i sondaggi ora la danno intorno al 56%. Solo nel 18,8% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 44,2% degli elettori.
Anche a livello comunale c’è l’esigenza di avere atti concreti dalle amministrazioni di sinistra: «A Salerno l’associazione “Federico Garcia Lorca” ha raccolto ben cinquanta firme di coppie di fatto – spiega Pasquale Quaranta, presidente dell’associazione – Purtroppo resta ancora un vuoto normativo. In più di un’occasione abbiamo proposto l’istituzione del Registro delle Unioni Civili al Sindaco, Mario De Biase (DS), e all’intera giunta comunale. Hanno risposto favorevolmente, finora, soltanto i Verdi, i Socialisti, i Radicali e Rifondazione: il Registro “non è passato”. Da Destra soltanto anatemi e rinvii alla curia di Salerno».
Emilia RomagnaIn Emilia Romagna il 73,8% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Errani. Solo nel 22,6% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 40,3% degli elettori. Ma mentre a livello nazionale la percentuale di omosessuali schierati a sinistra è superiore del 50% a quella relativa alla popolazione generale, in Emilia Romagna questa maggiore preferenza è ‘solo’ del 31%.
LazioI dati relativi alla regione Lazio evidenziano che il 75% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Marrazzo, mentre alle elezioni del 2000 il centro sinistra raccolse il 45,8% dei voti. Solo nel 20,8% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 51,5% degli elettori.
Imma Battaglia, presidente di Di’ Gay Project, osserva come «la popolazione glbt sia andata oltre le dichiarazioni di Prodi e sappia comprendere il messaggio sociale del Centro Sinistra».
«C’è un nuovo modo di far politica da costruire e noi ne dobbiamo essere protagonisti senza abboccare nei trabocchetti e negli ammiccamenti elettorali – prosegue la Battaglia – Dobbiamo costruire l’unità del movimento glbt per poi proporci per costruire il programma sui diritti civili insieme a Marazzo per le Regionali e insieme a Prodi e a tutto il Centro Sinistra per le politiche 2006».
LiguriaI dati relativi alla regione Liguria evidenziano che il 67,5% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Burlando, ma il 29% delle risposte mostra che l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, terza percentuale più alta di preferenze a livello nazionale. Solo in Lombardia e Veneto ci sono più omosessuali di destra.
«Va dato atto alle forze che sostengono Burlando di aver dimostrato in questi anni, seppure con alcune eccezioni, maggiore attenzione alle tematiche LGBT di quanta ne abbia dimostrata il centrodestra – afferma Santo Balastro, presidente dell’Arcigay ‘L’Approdo’ di Genova – Questo però non basta, come dimostra il sondaggio. Bisogna fare azioni concrete per promuovere la non discriminazione e la pari dignità di gay e lesbiche, cosa che le istituzioni locali a guida di centrosinistra in questi ultimi anni non hanno fatto: la provincia di Genova non ha considerato la comunità omosessuale nelle commemorazioni della giornata della memoria e il sindaco “liberale” di Chiavari voleva “moralizzare” la spiaggia del Gruppo del Sale mandando via i gay, tanto per fare due esempi recenti. Queste sono scelte che hanno un peso».
LombardiaI dati relativi alla regione Lombardia evidenziano che il 61% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Sarfatti, mentre il 33% delle risposte mostra he l’intenzione di voto è orientata ad appoggiare Formigoni. Dato questo che conferma che la Lombardia è tra i gay nonostante tutto la regione più di destra d’Italia, seguita dal Veneto in cui il 30% dei gay vota centrodestra.
MarcheI dati relativi alla regione Marche evidenziano che il 65,8% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Spacca. Solo nel 29% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 44,2% degli elettori. Ma mentre a livello nazionale la percentuale di omosessuali schierati a sinistra è superiore del 50% a quella relativa alla popolazione generale, nelle Marche questa maggiore preferenza è ‘solo’ del 32%.
«Se il centro destra è omofobo, il centro sinistra nelle Marche si barcamena senza alcun coraggio e dignità tanto da rifiutare nello Statuto regionale un riferimento ai diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione europea» è l’atto d’accusa di Duccio Paci, presidente Arcigay Agorà Pesaro e consigliere nazionale Arcigay.
«Neppure va meglio nelle altre istituzioni locali dove richieste e istanze avanzate dalle associazioni gay e lesbiche vengono regolarmente respinte o lasciate cadere nel nulla – prosegue Duccio Paci – I gay e le lesbiche marchigiani non possono più riconoscere quali loro rappresentanti quanti accettano e mantengono una inaccettabile situazione di discriminazione tanto formale quanto sostanziale».
PiemonteI dati relativi alla regione Piemonte evidenziano che il 67% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Mercedes Bresso. Solo nel 28% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 51,8% degli elettori.
Per Andrea Benedino, portavoce nazionale GAYLEFT e assessore all’istruzione al Comune di Ivrea, «i dati del sondaggio sono molto confortanti e testimoniano la stima e la fiducia che le lesbiche e i gay piemontesi hanno nei confronti di una donna laica come Mercedes Bresso da sempre impegnata sui diritti civili. A parer mio ci sono tutte le premesse perché anche grazie al voto determinante degli omosessuali il centrosinistra possa vincere le prossime regionali e perché il futuro del Piemonte possa essere sempre più simile a quello di regioni come la Toscana che in questi ultimi anni hanno tracciato una strada importante per quel che riguarda la lotta contro le discriminazioni degli omosessuali».
PugliaI dati relativi alla regione Puglia evidenziano che il 74,8% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Nichi Vendola. Solo nel 22,7% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 54% degli elettori.
ToscanaI dati relativi alla regione Toscana evidenziano che oltre il 75,6% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Martini, mentre alle elezioni del 2000 il centro sinistra raccolse il 49,3% dei voti. Solo nel 19,8% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 40% degli elettori.
UmbriaI dati relativi alla regione Umbria evidenziano che il 69% degli intervistati voterà per la formazione guidata dalla Lorenzetti. Solo nel 25,6% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 39,2% degli elettori. Ma mentre a livello nazionale la percentuale di omosessuali schierati a sinistra è superiore del 50% a quella relativa alla popolazione generale, in Umbria questa maggiore preferenza è la più bassa d’Italia ed è ‘solo’ del 23%.
VenetoI dati relativi alla regione Veneto evidenziano che il 60,3% degli intervistati voterà per la formazione guidata da Massimo Carraro. Solo nel 30,7% delle risposte l’intenzione di voto è orientata verso il centrodestra, che invece quattro anni fa fu votato dal 55% degli elettori. Nonostante questo, però, il Veneto è la seconda regione dopo la Lombardia in quanto a gay che scelgono il centro-destra.
Per Zeno Menegazzi dell’ Arcigay “Pianeta Urano” di Verona il risultato del sondaggio «è l’effetto della campagna ‘Usa il tuo voto’ che è stata organizzata dai circoli Arcigay in Veneto. Le nostre richieste erano l’inserimento del riconoscimento delle forme di convivenza alternative al matrimonio nello statuto regionale (che in Veneto non è ancora stato approvato) e l’approvazione di una legge regionale contro le discriminazioni. Massimo Carraro si è espresso in modo deciso, accettando le nostre richieste e dimostrandosi aperto alle diversità. Galan è stato più ambiguo: ha ribadito il suo no alle discriminazioni, ma non si è impegnato sulle coppie di fatto, che d’altronde non hanno ricevuto nessuna tutela nei dieci anni dei suoi precedenti mandati. Direi che il risultato rispecchia le nostre aspettative, e premia Carraro per la sua scelta decisa».
Per Claudio Malfitano dell’ Arcigay “Tralaltro” di Padova «la comunità gay risente molto poco di influenze ideologiche o identificazioni di partito, ma sceglie tra i candidati quello che s’impegna a garantirgli diritti, laicità, un futuro sereno e la possibilità di costruire un progetto di vita, anche in coppia. Una comunità che in questi anni sta maturando e che adesso può essere decisiva per ribaltare l’esito di queste elezioni».

  Risultato sondaggio Gay.it Risultati region. 2000 Sondaggi pop. gen.
  Centro-sin. Rifond Totale Centro-dx Centro-sin. Centro-dx Altro Centro-sin. Centro-dx Altro
Abruzzo 59,5% 14,9% 74,3% 23,0% 49,8% 49,3% 0,9%      
Calabria 66,7% 7,7% 74,4% 21,8% 48,7% 49,8% 1,5%      
Campania 62,9% 12,5% 75,4% 18,8% 54,2% 44,2% 1,6% 56,5% 38,5% 5,0%
Emilia Rom. 62,2% 11,7% 73,8% 22,5% 56,5% 40,3% 3,2%      
Lazio 61,9% 13,2% 75,0% 20,8% 45,8% 51,5% 2,7% 42,4% 43,6% 14,0%
Liguria 58,9% 8,6% 67,5% 29,1% 43,1% 53,2% 3,7% 51,9% 41,5% 6,6%
Lombardia 51,7% 9,4% 61,2% 33,7% 31,5% 62,4% 6,1% 41,0% 56,0% 3,0%
Marche 53,9% 11,8% 65,8% 28,9% 49,9% 44,2% 5,9%      
Piemonte 55,6% 11,4% 67,0% 28,1% 39,5% 51,8% 8,7% 47,0% 51,0% 2,0%
Puglia 59,9% 14,9% 74,8% 22,7% 43,4% 54,0% 2,6% 47,2% 47,3% 5,5%
Toscana 60,3% 15,3% 75,6% 19,8% 49,3% 40,0% 10,7%      
Umbria 61,5% 7,7% 69,2% 25,6% 56,4% 39,2% 4,4%      
Veneto 51,5% 8,8% 60,3% 30,7% 38,2% 55,0% 6,8% 41,5% 46,5% 12,0%

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