Joe Biden ha presentato il documento politico dedicato alla comunità LGBT, che prenderà il via in caso di vittoria alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America. E’ una corsa a due, ora, per le primarie democratiche: Joe Biden da una parte e Bernie Sanders dall’altra. L’ex vice presidente dell’amministrazione Obama ha reso noto un piano di 17 pagine, ma in cui 2 sono dedicate ai successi ottenuti durante la sua ultima esperienza di governo.
In tutto sono 7 punti, piuttosto generali, molto simili a quelli proposti anche dagli ex candidati alle primarie dem Pete Buttigieg (il quale ha dato pieno appoggio all’ex vice di Obama) e Elizabeth Warren. Esplodendo i 7 macro temi presenti nel piano LGBT di Joe Biden, si ritrovano anche alcuni punti già avviati durante l’era Obama e altri che “rimedierebbero” ai problemi causati da Donald Trump in questi ultimi 4 anni, come il divieto di accesso all’esercito delle persone transgender.
I 7 punti di Joe Biden per la comunità LGBT
A leggerli, sembrano 7 punti molto generali. Ma il documento del candidato numero uno li affronta tutti in modo dettagliato, per dare una visione completa del supporto che lo Stato darà ai membri della comunità LGBT, in particolare riguardante l’accesso alle cure e la lotta alle discriminazioni e violenze. Un punto, quest’ultimo, aumentato drasticamente nel corso del governo Trump.
Ecco i punti:
- Prevenire la discriminazione
- Sostegno ai giovani LGBT
- Lotta alle violenza per orientamento sessuale
- Ampliare l’accesso a cure sanitarie di alta qualità
- Garantire un trattamento equo nel sistema giudiziario penale
- Raccolta di dati per capire di cosa hanno bisogno le persone LGBT
- Supportare i diritti globali
Punto importante e fondamentale, per Joe Biden, è l’Equality Act. Da qui si proseguirà poi per ripristinare quanto deciso da Barack Obama nei suoi 8 anni da presidente USA. Oltre a consentire alle persone trans di entrare nell’esercito, si eliminerà la discriminazione da parte degli appaltatori federali, intervenire per eliminare bullismo omotransfobico, ma anche organizzare corsi di formazione per le persone non binarie e transgender, che più difficilmente trovano lavoro. In programma, anche un piano per i giovani LGBT che non hanno una casa e supporto al tema dell’identità di genere. Infine, Joe Biden vuole che gli istituti di ricerca raccolgano dati anche tra la comunità LGBT, per capire dove un’amministrazione dovrebbe puntare.
Un piano per un’America inclusiva, aperta, dove ognuno può sentirsi libero. Un piano soprattutto pratico, non impossibile, che un presidente USA (secondo il potere stabilito dalla legge) può approvare autonomamente. Il programma LGBT inoltre è simile a quello dell’avversario, Bernie Sanders, il quale sembra che abbia già l’appoggio degli elettori LGBT (40% alle ultime votazioni per le primarie), anche se i dati non potrebbero essere fedeli.
Per capire chi sarà lo sfidante di Trump alle elezioni di novembre, si dovrà attendere ancora due settimane.
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